Sono 40 i progetti di cooperazione internazionale indirizzati ai Paesi dell’area Mediterranea, Medio Oriente e Africa sub sahariana che si sono aggiudicati, per il 2020, contributi della Regione per oltre 1,4 milioni di euro. A realizzarli saranno Organizzazioni non governative, Terzo settore ed Enti locali dell’Emilia-Romagna.
La Giunta regionale ha infatti approvato in questi giorni la graduatoria dello specifico bando pubblicato a luglio.
“La Regione Emilia-Romagna è impegnata da oltre vent’anni in progetti di cooperazione allo sviluppo- commenta la vicepresidente con delega alla cooperazione internazionale, Elly Schlein-. La pandemia globale sfida il concetto stesso di confini e ci chiama a una maggiore cooperazione internazionale. Quest’anno abbiamo infatti deciso di indirizzare una larga parte delle risorse in questo ambito proprio al rafforzamento dei sistemi sanitari e al miglioramento della sicurezza alimentare, con un’attenzione particolare alle fasce più fragili e all’emancipazione femminile. Le proposte selezionate- sottolinea la vicepresidente- vanno in questa direzione, offrono aiuti concreti e tengono aperti i canali della solidarietà con le aree più fragili del mondo”.
La maggior parte dei progetti si rivolge alle fasce più vulnerabili della popolazione, soprattutto donne e bambini, con obiettivi precisi: far fronte alle necessità immediate, sia a livello umanitario che in ambito sanitario, e alle conseguenze economiche e sociali causate dal diffondersi della pandemia.
Gli interventi finanziati saranno realizzati in Burkina Faso, Burundi, Camerun, Costa D’Avorio, Etiopia, Kenya, Mozambico, Senegal, Campi Profughi saharawi in Algeria, Palestina, Tunisia, Marocco, Bielorussia e aree ucraine contaminate dall’incidente nucleare di Chernobyl.
L’intero pacchetto di risorse (1.423.965 euro) consentirà di cofinanziare fino al 70% il costo di ogni progetto selezionato. Dal 2018 ad oggi, la Regione Emilia-Romagna per i Paesi in via di sviluppo ha stanziato complessivamente otre 4,5 milioni di euro.