Autostrade per l’Italia ha comunicato la necessità di procedere urgentemente, a partire da lunedì 15 novembre, alla chiusura in entrambi i sensi di marcia del Raccordo autostradale di Sasso Marconi R43, la bretella di collegamento tra il casello autostradale in località Cinque Cerri e la rotatoria di intersezione con la SP325 Val di Setta e lo svincolo di accesso alla Nuova Porrettana nel capoluogo. La chiusura è stata motivata con la necessità di svolgere interventi di manutenzione straordinaria delle barriere di sicurezza e di messa in sicurezza della parete rocciosa, esposta al rischio di caduta massi.
Nella sua nota, Autostrade informa che si tratta di interventi necessari per garantire la piena funzionalità e la sicurezza del raccordo R43 in vista della chiusura della galleria autostradale di Monte Mario (che dalla primavera 2022 sarà interessata per alcuni anni da importanti lavori di manutenzione) e annuncia la chiusura della corsia sud (quella in direzione Cinque Cerri) almeno fino al 31 marzo 2022, mentre per la corsia nord, in direzione Sasso Marconi capoluogo, si prospetta un periodo di chiusura di ben quattro anni, fino al 31 dicembre 2025.
Questi due interventi (messa in sicurezza della parete rocciosa e manutenzione della galleria di Monte Mario) verranno eseguiti in continuità e avranno l’effetto di scaricare sulla SP 325 Val di Setta, nel tratto che attraversa il territorio di Sasso Marconi, tutto il traffico veicolare in transito da e verso la valle del Setta: sulla Provinciale 325 si riverseranno sia i mezzi provenienti da Bologna e diretti a Rioveggio/Monzuno sia i veicoli provenienti dall’Appennino (o in uscita dal casello autostradale di Cinque Cerri) e diretti a Sasso Marconi, Casalecchio di Reno o Bologna.
Il rischio concreto di gravi disagi alla circolazione e di pericoli per la sicurezza stradale ha indotto i Sindaci dell’Appennino a scrivere al Ministero delle Infrastrutture, a Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana, Prefettura e Società Autostrade per manifestare il proprio disappunto e la ferma contrarietà rispetto a un provvedimento che, oltre ad impattare ulteriormente sulla viabilità di Sasso Marconi – già in forte difficoltà a causa della chiusura del ponte Leonardo Da Vinci -, avrà ricadute negative su chi ogni giorno si sposta dall’Appennino verso la città di Bologna.
Tra le richieste contenute nella comunicazione inviata in forma congiunta dai sindaci di Sasso Marconi, Alto Reno Terme, Camugnano, Castel d’Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Marzabotto, Monzuno, S. Benedetto Val di Sambro e Vergato, c’è la convocazione di un incontro urgente per individuare possibili soluzioni alternative e una diversa gestione dei lavori programmati da Autostrade, che rischiano di portare ad un vero e proprio blocco dei collegamenti tra l’Appennino e il territorio metropolitano.
“Questo intervento, deciso senza un adeguato preavviso, con i tempi e le modalità che ci vengono prospettate, rischia di mandare definitivamente al collasso la viabilità di Sasso Marconi, già in grave sofferenza a causa della chiusura del ponte Da Vinci, e di paralizzare i collegamenti tra l’Appennino e la città di Bologna”, protesta il sindaco di Sasso Marconi Roberto Parmeggiani (foto). “Non è ipotizzabile che un disagio così straordinario debba essere gestito da un piccolo Comune come il nostro e non è possibile che gli interventi di manutenzione delle infrastrutture viarie, per quanto necessari, diventino causa di enormi difficoltà per gli spostamenti e di pericolo per gli automobilisti e i cittadini esposti al pesante aumento del carico di traffico sulle strade della nostra città: chiediamo dunque di rivedere urgentemente le modalità di un intervento che rischia di avere ripercurssioni insostenibili per chi vive e lavora nei comuni delle valli del Reno e del Setta”.