Quanti e quali giovani non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano (Neet, Not in education employment or training) nella fascia tra 20 e 29 anni nel territorio del Comune di Reggio Emilia? Regione Emilia-Romagna e Comune di Reggio Emilia insieme per valutare e individuare azioni e interventi per comprendere e ridurre la dimensione del fenomeno, aumentare occupabilità e livello di istruzione e formazione, anche con uno sguardo rivolto ai cambiamenti determinati alla transizione ecologica e digitale. E ancora, per fornire un supporto alle azioni previste nell’ambito del programma Garanzia Giovani, e di altre iniziative di coinvolgimento e partecipazione dei giovani emiliano-romagnoli.
Sono gli obiettivi che la Regione e il Comune intendono perseguire con il “Protocollo di intesa per la progettazione, la sperimentazione e l’attuazione di un modello di intervento finalizzato a promuovere competenze e occupabilità dei giovani per contrastare l’incremento del fenomeno dei Neet nel territorio del Comune di Reggio Emilia”, sottoscritto oggi dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e formazione, Vincenzo Colla e da Daniele Marchi, assessore comunale con deleghe a Lavoro e Welfare.
L’accordo di collaborazione si inserisce nel solco degli obiettivi strategici del Patto per il Lavoro e il Clima della Regione e si innesta nel quadro delle attività previste dal “Protocollo di contrasto alle nuove povertà”, che il Comune di Reggio ha sottoscritto a maggio 2021 e finalizzato a contrastare i fenomeni della fragilità e della vulnerabilità occupazionale, sviluppare nuova economia, nuova occupazione e lavori nel territorio comunale.
Il documento sottoscritto si potrà, inoltre, affiancare all’ampio quadro delle attività promosse nell’ambito delle politiche giovanili regionali, oltre ad essere coerente con priorità evidenziate all’interno del piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr)
“Sono oltre 35 mila in Emilia-Romagna i giovani che non studiano e non lavorano. Un numero rilevante che -spiega l’assessore Colla- dobbiamo assolutamente aggredire perché non possiamo permetterci di perdere nessun ragazzo dell’era digitale. Con questo accordo avviamo un progetto pilota che ci può consentire di comprendere meglio il fenomeno dei Neet. Vogliamo andare a prendere questi giovani a uno a uno, per accompagnarli in un percorso personalizzato che li aiuti a valorizzare i propri interessi e aspirazioni. Non ci possiamo permettere una cesura con una generazione a cui il sistema della formazione potrebbe, invece, dare risposte eccezionali, riportandola nel diritto a avere un lavoro dignitoso. Punto di riferimento sarà il progetto Garanzia Giovani, disponibile da diversi anni, che è stato recentemente prorogato dalla Regione con nuovi investimenti e sarà accessibile fino a febbraio 2022”.
“Essere neet oggi significa avere probabilità più significative di essere un lavoratore povero domani – ha aggiunto Marchi – termine che contiene ‘categorie’ differenti di giovani. E capire chi sono i giovani che fanno parte di questo ‘universo’ significa poter declinare in modo mirato e personalizzato le misure esistenti, progettare percorsi efficaci ed incisivi e attivarsi per strutturare nuovi dispositivi. Insieme alla Regione, il Centro per l’impiego di Reggio Emilia e tutti gli interlocutori del Patto di contrasto alle nuove povertà abbiamo attivato un cantiere contributivo, i cui risultati saranno una base importante per la programmazione delle azioni future sia comunali sia per un utilizzo efficace degli investimenti che la Regione metterà a disposizione per le prossime annualità. A questi si innesteranno poi in modo mirato azioni già esistenti o che potranno essere definite dei sottoscrittori del patto di contrasto alle nuove povertà”.
Gli approfondimenti necessari a identificare gli interventi saranno condivisi e attuati con la collaborazione degli operatori dei Centri per l’Impiego, nonché dei servizi e delle strutture pubbliche o associative presenti o in rete con l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia, e di riferimento per la popolazione giovanile. Prevista anche la possibilità di coinvolgere la rete familiare di appartenenza dei giovani.