«Il recente “decreto montagna” deve contribuire ad avviare un deciso cambio di passo nella situazione, ormai disastrosa, dei servizi sanitari nell’Appennino modenese». Lo afferma Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, commentando l’approvazione da parte del Governo del decreto di legge che prevede misure a sostegno dei territori della montagna, compresi i servizi sanitari.
Tra le misure dedicate ai servizi pubblici, contenute nel decreto, infatti, spiccano le agevolazioni fiscali sulle locazioni o l’acquisto di immobili a favore degli operatori sanitari che si trasferiscono in montagna, oltre alle misure rivolte a “valorizzare l’attività in montagna delle professioni sanitarie e gli operatori socio sanitari” nell’ambito delle procedure concorsuali che, si augura Tomei, «potranno consentire di superare le gravi carenze attualmente presenti in Appennino, a partire dalla situazione inaccettabile per quanto riguarda i medici di base, come a Lama Mocogno e Polinago».
Il decreto, inoltre, estende queste agevolazioni anche ai docenti in servizio nelle scuole della montagna, oltre a prevedere una serie di incentivi sotto forma di crediti d’imposta per sostenere l’economia della montagna in particolare nel settore agricolo; sono previste, inoltre, misure fiscali a favore delle imprese “giovani” il cui titolare abbia meno di 36 anni e la misura “Io resto in montagna”, rivolta ai comuni con popolazione inferiore ai due mila abitanti (nel modenese Fiumalbo, Frassinoro, Montecreto, Polinago e Riolunato) che prevede significative detrazioni di imposta sugli interessi passivi relativi ai mutui per l’acquisto dell’abitazione principale da parte dei cittadini di età inferiore ai 41 anni; tutte misure che per Tomei possono contribuire, insieme a quelle già avviate dalla Regione, a contrastare il fenomeno dello spopolamento della montagna perché solo «con servizi all’altezza e sostegni all’economia si può dare un futuro a interi territori, lasciati per troppo tempo ai margini».
In base al decreto, tutti i Comuni modenesi della montagna rientrano tra i potenziali beneficiari; saranno comunque i futuri provvedimenti applicativi e i criteri indicati dall’Istat a indicare, in modo più puntuale, la diversificazione delle risorse a sostegno di queste misure, previste con un primo fondo di 100 milioni per il 2022 e 200 milioni dal 2023.