Ora in onda:
____________

ROMA (ITALPRESS) – Tanti gol e due nette vittorie nelle due gare del sabato pomeriggio di Coppa Italia. Passano il turno Spezia e Brescia che si sfideranno ai sedicesimi, salutano la competizione Como e Pisa nettamente battute.
Lo Spezia di Gotti ha travolto 5-1 il Como privo di Fabregas. Un match che inizialmente stenta a decollare sotto il sole del Picco, i padroni di casa mantengono il possesso palla ma fanno fatica a trovare gli spazi giusti. Fin quando è Nzola a far saltare il banco al 43′, andando via di forza a Binks e battendo Ghidotti con un delizioso tocco sotto. Le Aquile hanno l’occasione del raddoppio con Verde, ma nel capovolgimento di fronte arriva il pareggio di Blanco al 55′, con la complicità di uno Zoet non perfetto. Ma lo Spezia torna subito avanti, con l’ingenuità di Kabashi che regala un calcio di rigore, trasformato da Verde al 60′. I padroni di casa dilagano poi con Strelec (appena entrato) al 71′ e con un altro penalty, questa volta di Nzola al 76′. Partecipa alla festa del gol anche il nuovo acquisto Maldini, con il gol del 5-1 al 90′.
Spezia ai sedicesimi contro il Brescia che, da parte sua si impone 4-1 in rimonta a Pisa. All’Arena Garibaldi un match vivace sin dai primi minuti ma sono i nerazzurri a sbloccare il punteggio al 20′ con il tap-in di Masucci dopo la traversa di Mastinu. La risposta degli ospiti non si fa attendere e Ndoj prende per mano la squadra di Clotet: prima la gran punizione al 25′ con la sfortunata deviazione di Nicolas dopo la traversa per l’1-1, poi il palo al 32′, mentre Ayè si divora l’1-2 al 38′. Il francese si farà perdonare nella ripresa, sfruttando la torre di Moreo al 61′. Il tris arriva al 72′ con il miglior in campo della serata: Ndoj buca Livieri (entrato al posto dell’acciaccato Nicolas) prima del punto esclamativo di Bianchi al 94′. Finisce 1-4, Brescia ai sedicesimi di Coppa Italia contro lo Spezia.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).


Previous articleUsa, Joe Biden negativo al Covid
Next articleElezioni, sottoscritto accordo tra Letta e Di Maio