Armato di cacciavite è entrato all’interno di un esercizio commerciale e puntandolo alla titolare, dopo averla minacciata di morte, si è fatto aprire il registratore della cassa impossessandosi di 800 euro. Per questo grave episodio delittuoso che ha generato grande allarme sociale nella tranquilla comunità di Guastalla, i carabinieri del nucleo operativo della locale compagnia, in meno di dieci giorni di serrate indagini, hanno identificato il presunto autore della rapina.
La Procura reggiana, recependo e condividendo le risultanze investigative dei carabinieri, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, che nella tarda mattinata del 30 dicembre è stata eseguita dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Guastalla. In carcere, con l’accusa di rapina aggravata è quindi finito il presunto autore del colpo, identificato in un 38enme residente a Campagnola Emilia. Il relativo procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire al Giudice di verificare l’eventuale piena responsabilità dell’indagato.
L’origine dei fatti alle 10:30 del 22 dicembre scorso, quando una pattuglia dell’aliquota radiomobile della compagnia di Guastalla su richiesta dell’operatore in servizio al 112 allertato telefonicamente dal figlio della vittima, intervenivano presso un supermercato di via Moscardini a Guastalla dove era stata compiuta una rapina. Giunti sul posto gli operanti, unitamente ai colleghi del nucleo operativo, prendevano contatti con la vittima la quale confermava di aver subito una rapina ad opera di un uomo. Nel dettaglio riferiva che poco prima, mentre si trovava da sola in negozio, entrava un uomo che dopo averle chiesto una birra che, su indicazione dell’esercente, prendeva direttamente dal frigorifero per poi presentarsi alla cassa per pagare. È stato questo il momento in cui l’uomo le intimava di aprire la cassa estraendo un cacciavite che puntava alla donna per poi aprire lui stesso il cassetto impossessandosi di 800 euro. “Se chiami i carabinieri ti uccido” con queste parole l’uomo si dileguava balzando alla guida di un’autovettura. Grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza del negozio che documentavano i fatti così come esposti, i militari ricavavano un fermo immagini in cui si notava chiaramente il volto del rapinatore che veniva diramato per le ricerche alle pattuglie in circuito. Nel contempo attraverso l’analisi delle telecamere lettura targhe comunali poste nelle vicinanze i militari individuavano l’auto usata per la fuga dal rapinatore peraltro corrispondente per colore e tipologia a quella indicata dalla vittima. L’auto è risultata intestata all’odierno indagato, peraltro gravato da precedenti per reati contro il patrimonio il cui volto è risultato essere appunto quello catturato dalle telecamere del negozio all’atto della rapina. Acquisiti tali elementi che indicavano la presunta responsabilità del 28enne, la Procura reggiana richiedeva ed otteneva l’odierna misura che veniva eseguita dai carabinieri che rintracciavano il giovane dichiarandolo in arresto e ponendolo a disposizione della Procura reggiana presso il carcere di Reggio Emilia dove veniva ristretto.