L’indagine, avviata nel luglio 2020 dai Carabinieri del NAS di Bologna e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ravenna, è scaturita da una segnalazione del Dipartimento Farmaceutico dell’AUSL della Romagna da cui emergevano anomalie su ripetuti rimborsi richiesti da una farmacia della provincia di Ravenna, in relazione alla dispensazione a carico del Servizio Sanitario Regionale di numerose confezioni di farmaci ad azione dopante, nello specifico specialità medicinali aventi come principio attivo Eritropoietina Alfa spesso abbreviata in EPO, utilizzata illegalmente nell’ambiente delle competizioni ciclistiche per aumentare la produzione di globuli rossi nel sangue e migliorare le prestazioni degli atleti.
Gli approfondimenti e le articolate attività investigative svolte dai militari del Nucleo felsineo hanno permesso di evidenziare gravi indizi di colpevolezza a carico di un farmacista che procurava il farmaco richiedendone il rimborso al Servizio Sanitario Regionale trasmettendo ricette compilate con dati anagrafici di soggetti ignari, falsamente firmate e timbrate con dati di medici inconsapevoli. Ottenuti i costosi farmaci venivano ceduti ad un ciclista professionista, quest’ultimo impegnato in diverse competizioni in campo internazionale. Le attività investigative hanno permesso di quantificare una truffa ai danni del S.S.R. di circa 40.000 euro di danno erariale protratta per diversi anni.