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ROMA (ITALPRESS) – Nel periodo 2019-2022 l’incidenza delle donne sul totale delle vittime di atti persecutori, maltrattamenti contro familiari e conviventi e violenze sessuali si mantiene pressochè costante, attestandosi intorno al 75% per gli atti persecutori, tra l’81 e l’83% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori che oscillano tra il 91 e il 93% per le violenze sessuali. Lo rende noto il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno.
Nel quadriennio anche l’azione di contrasto ai reati spia ha fatto registrare un tendenziale incremento dei presunti autori noti, del 10% per gli atti persecutori e del 12% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e per le violenze sessuali.
Esaminando gli atti persecutori (il cosiddetto “stalking”), si rileva un trend crescente del numero di reati commessi sino al 2021 e un successivo decremento nell’ultimo anno in esame. L’azione di contrasto, dopo aver evidenziato una progressiva decrescita fino al valore più basso nel 2021 (59% di reati scoperti), nel 2022 fa rilevare una significativa inversione di tendenza, attestandosi al 67%.
In particolare, nel 2022, l’incidenza dei reati commessi risulta più elevata in Campania, Sicilia e Puglia. Le regioni in cui, invece, si registra un’incidenza minore sono il Veneto, il Trentino Alto Adige e le Marche.
Riguardo alle vittime, nel 2022 continuano, in linea con il passato, a risultare predominanti quelle di genere femminile (74%). Di queste, il 96% sono maggiorenni e l’88% è di nazionalità italiana.
Nel caso dei maltrattamenti contro familiari e conviventi fino al 2021 si rileva un trend crescente dei reati commessi, che invece decrescono nel 2022. Allo stesso modo, per questa fattispecie, la relativa azione di contrasto, dopo aver evidenziato una progressiva decrescita fino al valore più basso nel 2021 (71% di reati scoperti), nel 2022 evidenzia un’inversione di tendenza, con un incremento della percentuale dei delitti scoperti, che si attesta al 77%.
Nel 2022 la Campania, la Sicilia e l’Emilia Romagna risultano le regioni con la più elevata incidenza dei reati commessi. Il Molise, la Valle d’Aosta e le Marche sono, invece, quelle in cui tale incidenza è più bassa.
Un trend in evidente crescita si registra per la violenza sessuale, declinata in tutte le sue forme. Dal 2020, anno nel quale si è registrato il dato minore (4.497), l’incremento è stato significativo e si è attestato, nel 2022, a 5.991 eventi. Nell’ultimo anno resta invece sostanzialmente stabile l’efficacia dell’azione investigativa, con una percentuale di casi scoperti che si attesta al 61% (+4% sul 2021).
Nel 2022 sono l’Emilia Romagna, la Liguria e il Trentino Alto Adige le regioni con la più elevata incidenza dei reati commessi, mentre Basilicata, Campania e Abruzzo evidenziano i valori d’incidenza più bassi.
L’esame delle vittime mostra, anche in questo caso, che quelle di genere femminile continuano a risultare predominanti, con il 91%; di queste il 71% sono maggiorenni e il 79% di nazionalità italiana.

– foto Dipartimento Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno –

(ITALPRESS).


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