Progetti di innovazione tecnologica e sviluppo negli usi industriali e nel settore della mobilità dell’idrogeno verde. Ma anche sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e gruppi di autoconsumo collettivo, strategie di Pianificazione energetica regionale nonché ricerca innovativa nel campo delle tecnologie energetiche.
Sono alcune delle principali aree tematiche contenute nel ‘Protocollo di intesa sui temi della transizione ecologica’ sottoscritto tra Regione Emilia-Romagna ed Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Accordo che per la Regione è coerente sia con gli obiettivi del Patto per il lavoro e il Clima, sia con il Piano energetico regionale 2030 e relativo Piano attuativo triennale 2022-2024, e prevede importanti ricadute su tutti i soggetti del territorio, dagli enti locali, al mondo del terzo settore e della ricerca, e alle piccole, medi e grandi imprese.
“L’Accordo, frutto dei proficui rapporti di reciproca collaborazione con l’Enea realizzati in questi anni in diversi contesti- spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla– è certamente un importante strumento con cui la Regione può affrontare le problematiche legate alle emissioni in atmosfera di gas serra, ai cambiamenti climatici e agli approvvigionamenti energetici. Temi sui quali puntiamo ad avviare una collaborazione per condividere conoscenze e competenze e sviluppare progetti e iniziative. Si tratta anche di un importante supporto per le sfide dell’economia circolare e della ricerca innovativa. Perché siamo tutti impegnati a portare l’Emilia-Romagna verso modelli di sviluppo che siano sostenibili dal punto di vista sociale, dell’ambiente e dell’economia”.
“Esiste una consolidata e costante collaborazione sui temi della Ricerca e dell’Innovazione tra Enea e la Regione Emilia-Romagna. Nello – dichiara il presidente Enea, Gilberto Dialuce – specifico sui temi dello sviluppo sostenibile e del trasferimento tecnologico alle imprese, su cui si incentra (tra l’altro) la partecipazione di Enea al progetto ‘Ecosistema Territoriale di Innovazione dell’Emilia-Romagna’, nonché la strategica e consolidata partecipazione alla Rete regionale dell’alta tecnologia tramite i laboratori di ricerca industriale appositamente costituiti da Enea in regione. Di particolare rilievo anche la condivisione del progetto di recupero funzionale dell’ex manifattura Tabacchi, il Tecnopolo Bologna Big Data, dove è previsto il trasferimento della sede del Centro Enea di Bologna. Vi sono, inoltre, progetti importanti nel Centro del Brasimone per attività anche nel campo della salute. Alla luce di questa rilevantissima e consolidata collaborazione, l’accordo sottoscritto assume una rilevanza strategica”.
L’accordo, in sintesi
L’accordo, che ha una durata triennale, sul fronte dell’economia circolare e della simbiosi industriale punta, tramite il Centro Enea di Bologna quale polo di riferimento, a costruire ecosistemi di imprese con l’obiettivo di implementarne la competitività e la sostenibilità economica e ambientale dei materiali di scarto e delle acque reflue e di gestione efficiente dei rifiuti. Questo diffondendo le migliori pratiche e tecnologie applicabili per aumentare la sostenibilità degli impianti e dei processi interessati.
La ricerca innovativa passerà anche attraverso la valorizzazione del Centro Enea del Brasimone, sull’Appennino bolognese, quale polo di riferimento a livello nazionale e internazionale per la ricerca scientifica e sperimentale innovativa nel campo delle tecnologie energetiche. L’utilizzo e rafforzamento della ‘piattaforma tecnologica Brasimone’ consentirà di proseguire l’attrazione di talenti, imprese emergenti e progetti di ricerca e sviluppo degli ecosistemi dell’innovazione dell’Emilia-Romagna anche in collaborazione con le altre infrastrutture di ricerca presenti sul territorio.