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Inquinamento, Legambiente bacchetta le Regioni del bacino padano: “Serve un’azione decisa”
Andrea Minutolo e Luca Bergamaschi

Cambiamento climatico al centro della terza e ultima giornata del Festival dello Sviluppo Sostenibile. Dal palco del Laboratorio Aperto – ex AEM di Modena, Legambiente ha bacchettato le Regioni del bacino padano, che hanno criticato la proposta di revisione della Direttiva Ue sulla qualità dell’aria. Una proposta che, invece, per Legambiente va nella direzione giusta.

“Alla luce della pubblicazione delle nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità relative agli effetti sulla salute delle sostanze inquinanti in atmosfera – ha detto il direttore scientifico di Legambiente Andrea Minutolo  –  la condizione del territorio del bacino padano è estremamente preoccupante: nonostante i progressi degli ultimi decenni, non solo i valori di concentrazione di questi inquinanti restano superiori a quelli recentemente raccomandati dalla comunità scientifica, ma continuano a superare i valori fissati dalla vigente normativa europea in materia, come dimostrano i più recenti dati sui superamenti giornalieri del valore limite di PM10 in molte città e come denunciato con la nostra campagna Clean Cities, il report Mal’aria di città e il progetto LIFE MODERn (NEC) che ha l’obiettivo di svolgere un monitoraggio della qualità dell’aria finalizzato allo studio del suo impatto sugli ecosistemi forestali e di acqua dolce”. Per Legambiente, al netto delle annunciate misure per la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e la stipula di accordi tra le Regioni interessate dalle procedure d’infrazione nel corso degli ultimi anni, è mancata un’azione decisa nei principali settori caratterizzati dalla produzione di tali emissioni. Nei giorni terribili dell’alluvione in Romagna, fra l’altro, emerge che le soluzioni contro l’inquinamento atmosferico sono le stesse che servono per combattere il cambiamento climatico e bisogna muoversi contemporaneamente.

A rincarare la dose il co-fondatore e Direttore esecutivo di ECCO, Think Tank per il clima, Luca Bergamaschi, che si riallaccia alla stretta attualità: “se non cambiamo rotta il rischio alluvione arriverà a costare all’Italia 15 miliardi all’anno” ha detto. Per Bergamaschi,la priorità ora è quella di ridurre le emissioni, uscendo dall’economia fossile, adattandoci al nuovo contesto in cui ci troveremo a vivere. Un certo livello di cambiamento climatico ci sarà e dobbiamo attrezzarci per resistere agli impatti, ripensando i territori.

Se non riusciamo a vedere il cambiamento climatico se non nell’emergenza, insomma, il problema è in primis culturale, ma per fortuna c’è anche chi sta investendo su questi temi, come hanno raccontato Fondazione Iris Ceramica Group, Bonomi Pattini e Garc Ambiente.

Successo, infine, anche per il Labirinto della sostenibilità, idea creativa di THE ROOOM ed a cura dell’Associazione per la RSI. Un’esperienza immersiva tutta green nel cuore della città, patrimonio Unesco, per riconoscere negli obiettivi dell’agenda ONU 2030 una guida per condurci ad una via d’uscita e che nei giorni del Festival ha richiamato circa 5mila persone.


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