Un piano di fattibilità realistico e chiaro in cui muoversi in maniera omogenea per definire i ruoli e le responsabilità dei professionisti nei vari contesti assistenziali e sanitari; informazioni e formazione sui modelli e percorsi di accesso alle prestazioni sanitarie da adottare; assicurare la presenza di personale preparato e motivato definendo nuovi processi di crescita della sanità pubblica.
Sono questi alcuni punti fondamentali del documento “Realtà e Progettazione: per una politica sanitaria con le persone al centro”, redatto oggi dalla Cisl Fp Emilia Romagna e consegnato questo pomeriggio a tutti i capigruppo dell’Assemblea legislativa della Regione ER, proprio davanti alla stessa sede di Viale Aldo Moro 50.
Un testo di sintesi scaturito dal coordinamento delle delegate e delegati della categoria cislina che si è svolto questa mattina a Bologna nell’aula magna di viale Aldo Moro 30 e che, alla presenza del segretario generale nazionale Maurizio Petriccioli e del segretario regionale Cisl Antonio Amoroso, ha visto circa duecento professionisti della sanità regionale condividere analisi e proposte sulla profonda riorganizzazione che sta interessando il settore.
“Quello che chiediamo alla politica è una riorganizzazione dell’assistenza territoriale che vada a favore di tutti i cittadini, ma per farlo serve una chiara cornice regionale che definisca ruoli e criteri certi ed eviti difformità territoriali”, ha tuonato dal palco Sonia Uccellatori, segretaria generale Cisl Fp Emilia Romagna.
E nell’incontro con i capigruppo dell’Assemblea legislativa, rivolgendosi direttamente ai politici, la stessa sindacalista Cisl ha ribadito come “parte tecnica e parte politica sono facce della stessa medaglia che devono necessariamente convogliare in una consonanza di vedute se si vogliono ottenere i risultati che tutti auspichiamo”.
“Per questo – ha concluso Sonia Uccellatori – vi chiediamo di presidiare i piani di fattibilità di questa riorganizzazione, perché finora, nonostante le nostre continue richieste, non sappiamo ancora quale strategia si voglia adottare per conciliare i piani di rientro dettati alle aziende sanitarie per i noti problemi di bilancio con le indiscutibili necessità di nuove assunzioni”.