Boom di richieste per finanziare interventi ‘green’ e sismici su edifici pubblici o dove si svolgono attività pubbliche. Così la Regione aumenta le risorse a fondo perduto, portandole da 30 a 45 milioni di euro (+15 milioni), per finanziare 57 richieste di interventi relativi a riqualificazione energetica degli edifici, impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili destinati all’autoconsumo ma anche interventi per il miglioramento-adeguamento sismico degli immobili.
La decisione della Giunta del presidente Stefano Bonaccini, punta a soddisfare le numerose richieste di contributo pervenute da soggetti pubblici emiliano-romagnoli quali Comuni, Province, Acer, Aziende sanitarie, Università e società partecipate (in house) degli enti locali.
Gli interventi sono finanziati dalla Regione con risorse europee del Fondo Fesr 2021-2027.
“Attraverso il pieno utilizzo di risorse europee, la Regione continua il suo percorso per accelerare la transizione energetica dell’intero ecosistema regionale- ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla- promuovendo al contempo misure per incrementare la sicurezza degli edifici in cui si svolgono attività pubbliche, in linea con gli obiettivi regionali previsti negli strumenti di programmazione e pianificazione di settore, nonché con gli impegni contenuti nel Patto per il Lavoro e per il Clima”.
La misura
Il contributo a fondo perduto è in percentuale sull’investimento complessivo: fino al 70% per interventi di efficientamento energetico e installazione di impianti da fonte rinnovabile, per un massimo di 1,4 milioni di euro, e fino all’80% per progetti che prevedono anche interventi di miglioramento/adeguamento sismico, per un massimo di 2 milioni di euro. L’investimento minimo è di 100mila euro.
Le spese sostenute saranno ammissibili a partire dal 1^ gennaio 2023 mentre gli interventi dovranno essere conclusi entro il 28 febbraio 2025.