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Reggio Emilia, tre lavoratori extracomunitari “in nero” all’interno di un’azienda operante nella produzione di imballaggiI Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, nell’esecuzione di attività istituzionali volte a contrastare il fenomeno del lavoro irregolare, hanno scoperto tre lavoratori extracomunitari, privi di qualunque documentazione obbligatoria per legge che, in violazione alla normativa vigente, prestavano manodopera “in nero” all’interno di un’azienda operante nel settore della produzione di imballaggi.

La scoperta è stata effettuata durante l’esecuzione di una contestuale attività di controllo fiscale, svolta nei confronti della società beneficiaria della manodopera illegale, al termine della quale i finanzieri hanno contestato al legale rappresentate l’impiego dei tre lavoratori, per i quali non aveva provveduto ad alcuna comunicazione obbligatoria relativa all’instaurazione del rapporto di lavoro, in violazione del D.L. 12/2002 recante “Disposizioni urgenti per il completamento dell’operazione di emersione di attività detenute all’estero e di lavoro irregolare”, per un totale di circa 8.000,00 euro.

Salgono così a 19 i lavoratori in nero scoperti da inizio anno, impiegati principalmente nel settore manifatturiero e della ristorazione, e a 16 i datori di lavoro per utilizzo di manodopera irregolare o in nero.

Il “lavoro nero” ed il suo pernicioso dilagare tra le maglie dell’economia legale, costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico del territorio, altera in maniera significativa la concorrenza e la corretta allocazione delle risorse, minando profondamente il concetto di uguaglianza sociale ed equità tributaria, baluardo costituzionale di ogni sistema di leggi a fondamento democratico.


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