Entro novembre partirà il cantiere per la messa in sicurezza della Garisenda. Saranno installate le strutture per circoscrivere l’area di piazza di porta Ravegnana. Questo servirà a proteggere l’area attorno alle Torri da eventuali distacchi di materiali fino al montaggio della struttura che avvolgerà completamente la Garisenda e servirà anche per le attività di restauro.
Nel frattempo la Giunta ha aggiornato il Piano di protezione civile per l’area delle Due Torri, stralcio del Piano di Protezione civile del Comune di Bologna, che verrà periodicamente arricchito in base alle attività di monitoraggio e alle azioni che verranno messe in campo a protezione della Garisenda.
Attualmente la Garisenda è in una fase di attenzione e non di allarme per l’incolumità delle persone, ma nel Piano sono presi in considerazione tutti gli scenari possibili:
- con preannuncio, quali progressivo deterioramento della struttura o cedimento strutturale o eventi metereologici particolarmente estremi come vento, trombe d’aria, temporali, fulmini
- senza preannuncio, quali collasso statico della Torre con ribaltamento o implosione, eventi sismici, meccanismi di innesco a causa di incidenti come crash aereo, esplosioni, altri incidenti
Il Piano definisce ruoli, compiti e modalità operative di tutti i soggetti coinvolti e si integra all’attuale piano di protezione civile approvato nel 2016
- per il Comune di Bologna i Settori e Uffici coinvolti sono: Gabinetto del Sindaco e Direzione Generale, Polizia Locale, Sistema Informativo Territoriale, Protezione Civile, Lavori Pubblici e Mobilità, Edilizia Pubblica e Welfare
- sono inoltre coinvolti: AUSL e 118, Soprintendenza, Prefettura e Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile, ARPAE, Dipartimento della Protezione Civile, Consulta Provinciale del Volontariato di Protezione Civile di Bologna, Società di Servizi essenziali (acqua, energia, ambiente, connettività) e del Trasporto pubblico.
Il Piano stralcio considera la Torre Garisenda come l’elemento più debole del complesso, e l’eventuale coinvolgimento di altre strutture ed edifici, con conseguente ampliamento dell’area di impatto.
Il piano prende quindi in considerazione come zona di potenziale evacuazione, la massima area di impatto a terra, quella cioè che prende come raggio l’altezza della Torre Asinelli (97,02 metri arrotondata a 100 metri).
La popolazione interessata a una possibile evacuazione in caso di emergenza sarà dunque quella residente o in transito negli edifici e aree che possono essere coinvolti in un crollo o che sono minacciati da un possibile crollo.
Queste le vie e i civici interessati:
- Galleria del Leone: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 1/D, 1/E, 1/F, 1/G, 2, 2/A, 2/B, 2/C, 3, 3/A, 3/B, 3/C, 3/D, 3/E, 3/F, 3/G, 3/H, 3/I, 3/L, 3/M, 3/N, 3/O.
- Galleria Due Torri: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 2, 2/A, 2/B, 2/C, 1/D.
- Galleria Giovanni Acquaderni: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 1/D, 2, 2/A, 2/2, 3, 3/A, 3/B, 3/C, 3/D, 3/E, 3/F, 3/G, 4, 4/A, 4/B, 4/C, 5, 5/A, 5/B.
- Piazza della Mercanzia: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 1/D, 2, 2/A, 2/B, 2/C, 2/D, 3, 3/A, 3/B, 3/C, 4, 5, 5/A, 5/B, 5/C, 5/D, 5/E, 6, 6/A, 6/B, 6/C, 6/D, 6/E, 6/F, 6/G.
- Piazza di Porta Ravegnana: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 1/D, 1/E, 1/F, 1/G, 2, 2/A, 2/B, 2/C.
- Strada Maggiore: 1, 1/A, 1/B, 3/B, 1/C, 1/D, 1/E, 1/F, 1/G 1/H, 1/I, 1/L, 1/M, 1/N, 1/O, 1/P, 2, 3, 3/A, 3/2, 3/2A, 5, 5/A, 5/B 5/C, 5/D, 6, 7, 7/A, 7/B, 7/C, 7/D, 7/E, 8, 8/A, 8/B, 10, 10/A, 10/B 10/C, 10/D, 11, 11/A, 14, 14/A, 14/B.
- Via Caldarese: 2/B.
- Via Calzolerie: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 1/D, 1/E, 2, 2/A, 2/B, 2/C, 2/D, 2/E, 2/F, 2/G.
- Via Canonica: 2, 2/A.
- Via Caprarie: 1, 1/A, 1/B, 1/C,1/D, 2, 2/A, 2/B, 2/C, 2/D, 2/E, 2/F, 2/G, 2/H, 2/I, 3, 3/A, 3/B, 3/C, 4, 4/A, 4/B,4/C, 4/D, 4/E, 4/F, 4/G, 4/H, 4/I, 5, 5/A, 5/B, 7, 7/A, 7/B, 7/C, 7/D, 7/E, 7/F, 7/G
- Via Castel Tialto: 1, 1/A, 2, 2/A, 2/B, 2/C, 2/D, 3, 3/A, 3/B, 4, 4/A, 4/B, 4/C, 5, 5/A, 5/B, 5/C, 6, 6/A, 6/B, 6/C.
- Via Castiglione: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 2, 2/A, 2/B, 2/C, 2/D, 3, 3/A, 3/B, 3/C.
- Via dal Luzzo: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 2, 3, 3/A, 3/B, 3/C, 3/D, 4, 4/A, 4/B, 4/C, 6, 6/A, 6/B, 7, 7/A, 7/B, 7/C
- Via de’ Giudei: 1, 1/A, 1/B, 1/C,1/2, 1/2A, 1/2B, 1/2C, 1/2D, 2, 2/A, 2/B, 2/C, 2/D, 3, 3/A, 3/B, 3/C, 3/D, 3/E, 4, 4/A, 6, 6/A, 6/B, 6/C, 6/D, 6/E, 6/F, 10.
- Via dell’Inferno: 1, 1/A, 1/2, 4, 6, 6/A, 6/B.
- Via Rizzoli: 7, 7/A, 7/B, 7/C, 7/D, 7/E, 7/F, 7/G, 7/H, 9, 9/A, 9/B,9/C, 9/D, 9/E, 9/F, 9/G, 9/H, 9/2 9/2A, 28/D, 28/E, 28/F, 28/G, 30, 30/A, 30/B, 32, 32/A, 32/B, 34, 34/A, 34/B, 34/C, 34/D, 34/E, 36, 36/A, 36/B, 36/C, 38, 38/A, 38/B, 40, 40/A, 40/B 40/C, 42, 42/A.
- Via Oberdan: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 1/D, 2, 2/A, 2/B, 3, 3/A, 4, 4/A, 4/B, 4/C, 4/D,4/E, 4/F, 4/2, 5, 6, 6/A, 6/B, 7, 7/A, 7/B, 7/C, 7/E, 7/F, 9/1.
- Via Zamboni: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 1/D, 2, 2/A, 3, 3/A, 3/B, 3/C, 4, 4/A, 4/B, 4/C, 4/D, 5, 5/A, 5/B, 5/C, 6, 6/A, 6/B, 6/C, 7, 7/A, 7/B, 7/C, 7/D, 7/E, 7/F, 8, 8/A 8/B, 8/C, 8/D.
- Via San Vitale: 1, 1/A, 1/B, 2, 2/A, 2/B, 2/C, 2/D, 2/E, 2/F, 2/G, 2/H, 3, 3/A, 3/B, 3/C, 3/D, 3/F, 4, 4/A, 4/B, 4/C, 4/D, 4/E, 4/F, 4/G, 4/H, 4/I, 4/L, 5, 18, 18/A, 18/B, 20, 20/A, 20/B, 22.
- Via Santo Stefano: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 4, 4/A, 6, 6/A, 6/B, 8, 8/A, 8/B, 8/C, 8/D.
- Vicolo San Giobbe: 1, 1/A, 1/B, 1/C, 3, 3/A, 3/B, 3/C, 3/D, 4, 4/A, 5.
- Vicolo Tubertini: 3, 4, 4/A.
Il censimento delle persone presenti
- Il 13, 14 e 15 novembre il Comune fara il censimento delle persone presenti nelle abitazioni e nelle attività commerciali e individuerà le categorie più fragili (disabili, anziani, minori), per verificare la corrispondenza con quanto già presente nell’anagrafica comunale.
- Per l’anagrafe nell’area ci sono 459 residenti, di cui 46 sotto i 10 anni, e 14 persone seguite dai servizi sociali.
- Questo censimento dei presenti sarà svolto periodicamente.
- Diurante il censimento verrà consegnato alla popolazione un vademecum con tutte le informazioni utili per prepararsi all’ipotesi dell’emergenza.
Le informazioni utili per i cittadini che risiedono nell’area: punti di accoglienza e sistemi di allarme per l’evacuazione
Il Piano indica le aree di attesa e di accoglienza in caso di evacuazione
- in caso di evacuazione le persone dovranno recarsi in uno di queste aree di attesa: Piazza del Nettuno, Piazza del Francia/Minghetti, Piazza Santo Stefano, Piazza Rossini
- successivamente saranno indirizzate, se necessario, presso un’area di accoglienza o in Salaborsa in Piazza del Nettuno o all’Autostazione delle corriere in Piazza XX Settembre
- in caso di emergenza la popolazione dell’area verrà avvertita tramite: contatto diretto da parte della polizia locale, utilizzo sirene e megafoni e SMS a chi fornirà il contatto telefonico nella fase di censimento
Il Piano prevede tre livelli di allerta: gialla, arancione e rossa
- allerta Gialla, o fase di attenzione, è la situazione attuale che prevede cioè il presidio del sistema di sensori da parte della struttura tecnica di monitoraggio della Garisenda, che fornisce una sintetica analisi settimanale al Coc, con avvisi in caso di allerta, e una verifica delle presenze nella zona di massimo rischio e la situazione delle persone fragili.
- allerta Arancione, in presenza cioè di ulteriori anomalie nei sensori e nella rete di monitoraggio. Viene attivata la Polizia locale per il video monitoraggio e il monitoraggio visivo dell’area delle Due Torri e il Coc dispone un sopralluogo tecnico. Vengono inoltre allertati tutti gli enti coinvolti nel piano, ognuno per il proprio ruolo. Vengono infine preattivati: il Settore Mobilità per la dislocazione della segnaletica per la viabilità alternativa, le squadre della Protezione civile e il Dipartimento Welfare. Il Sindaco può inoltre valutare l’evacuazione precauzionale.
- allerta Rossa prevede l’evacuazione precauzionale, l’attivazione di tutti i Servizi previsti dal piano per il blocco della circolazione e la viabilità alternativa e la delimitazione della zona Rossa. Il Coc allestisce il Posto di Comando Avanzato in prossimità dell’area di crisi e coordina le attività degli altri settori e delle strutture operative a supporto. Mentre Ausl e 118 valutano se attivare il Posto Medico Avanzato campale a supporto dell’evacuazione precauzionale. La Prefettura intanto attiva le procedure di propria competenza coordinando l’impiego dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’Ordine e valuta l’eventuale concorso delle Forze Armate.
I volontari della Protezione civile comunale predispongono punti informativi, in zone sicure, per le comunicazioni alla popolazione e insieme al Dipartimento Welfare forniscono assistenza alla popolazione. Contestualmente vengono attivate le aree e i centri di accoglienza per la popolazione. Le Società erogatrici di servizi essenziali mettono in sicurezza le infrastrutture ricadenti nella zona rossa e la Sovrintendenza attiva sul campo le squadre per la messa in sicurezza di beni vincolati.