Nel pomeriggio di ieri, giovedì 30 novembre, gli operatori della Squadra Mobile reggiana sono stati allertati dalla figlia di una signora di 82 anni che era stata contattata da un sedicente interlocutore che, fingendosi un carabiniere, le chiedeva di consegnargli 4.800 € per far fronte al pagamento delle spese legali conseguenti a un paventato incidente stradale causato dalla figlia.
L’anziana donna, dopo essersi accertata della regolare presenza in casa della figlia, immediatamente si rendeva conto del tentativo di truffa in atto e, tramite la figlia, allertava la linea d’emergenza 113 mantenendo sempre attivo il contatto telefonico con il finto carabiniere.
Immediatamente gli investigatori reggiani arrivavano presso l’abitazione dell’anziana signora che ancora era al telefono con il presunto truffatore. Contestualmente, un altro equipaggio della Squadra Mobile reggiana, durante un’attività di appostamento, notava un soggetto che stazionava nei pressi dell’abitazione, osservando il balcone della vittima.
Dopo qualche minuto, l’anziana donna informava gli investigatori che il presunto truffatore aveva annunciato il suo imminente arrivo richiedendo l’apertura del portone d’ingresso dello stabile. In quel momento, il soggetto che era stato poco prima notato stazionare sotto l’abitazione si avvicinava al portone del condominio e veniva immediatamente bloccato dagli operatori intervenuti.
L’uomo, un 18enne italiano, incensurato, sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di due dispositivi cellulari. Dall’ispezione effettuata sui telefoni, si è potuto appurare che il ragazzo avrebbe mantenuto dei contatti su “Telegram” con un altro soggetto, non ancora identificato, che aveva il compito di individuare, contattare e trarre in inganno le vittime dei raggiri per poi servirsi dell’indagato per portarli a compimento.
In considerazione di quanto avvenuto e al termine degli accertamenti di rito, il 18enne è stato arrestato per il reato di tentata truffa aggravata in concorso ed è stato posto a disposizione della Procura della Repubblica diretta dal dott. Calogero Gaetano Paci in attesa del rito direttissimo.