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Dissidi per un cancello e il diritto di passaggio. 46enne denunciato a CarpinetiStava montando un cancello all’ingresso della sua abitazione, quando arrivava il suo vicino  a bordo della propria autovettura, arrestando la marcia a pochi centimetri dalle gambe della vittima, intimandogli di non chiudere la strada con il cancello in quanto aveva un diritto di passaggio per accedere alle sue proprietà. La vittima a quel punto chiedeva al vicino di spostarsi per permettergli di completare i lavori di saldatura del cancello, ma l’uomo non spostava l’auto, ed iniziava ad urlare insultandolo.

Veniva così richiesto, l’intervento dei carabinieri tramite il 112 che inviava sul posto una pattuglia dei militari della stazione di Carpineti. I militari sul posto sentivano le parti, e la testimonianza di altri che avevano assistito al fatto, che confermavano quanto accaduto. Per questi motivi con l’accusa di violenza privata, violazione di domicilio, molestia e disturbo alle persone i Carabinieri della Stazione di Carpineti hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia un uomo di 46 anni, residente in un comune dell’appennino reggiano.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Carpineti, tutto è nato a seguito dissidi inerenti un diritto di passaggio per accedere presso le rispettive proprietà. Il 15 febbraio scorso, la vittima, un uomo di 65 anni, richiedeva l’intervento dei Carabinieri, raccontando ai militari che mentre stava montando un cancello davanti la sua abitazione, giungeva il vicino a bordo della sua autovettura, arrestando la corsa a pochi centimetri dalle sue gambe, e dopo essere sceso urlando, gli intimava di non montare il cancello in quanto lui aveva un diritto di passaggio per accedere alle sue proprietà, e alla richiesta della vittima di spostarsi ed andare via dalla sua proprietà per permettergli di continuare il lavoro, il 46enne non solo non avrebbe rimosso l’auto, ma lo avrebbe anche insultato. I carabinieri, quindi sentivano le parti ed anche altri presenti che avevano assistito alla scena, invitandoli ad avere ed applicare il buon senso del quieto vivere cercando di venirsi incontro, riportando alla calma la situazione.

Dopo qualche giorno, la vittima si è recata presso la stazione dei carabinieri per formalizzare la denuncia. I militari, grazie anche alle concordi dichiarazioni testimoniali dei presenti e ricostruita la vicenda, acquisivano a carico dell’uomo elementi circa la sua presunta responsabilità, circostanza per cui il 46enne veniva denunciato alla Procura reggiana.

Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine di consentire le valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.


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