Per anni ha subito offese, insulti e minacce, in alcune circostanze anche violenze fisiche, sia dal marito che da parte dei suoceri, i quali, concorso tra loro, anche in presenza del figlio minore, maltrattavano la donna, sottoponendola ad atti di violenza fisica, morale e psicologica, ingiuriandola con cadenza quasi quotidiana, percuotendola in alcune occasioni e costringendola a sottostare ad un regime di vita vessatorio e degradante. Al termine delle indagini i carabinieri della stazione di Vezzano sul Crostolo, a cui la donna ha raccontato tutto, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia un 38enne – marito della vittima – e i suoceri, rispettivamente di 60 e 64 anni, residenti nel reggiano, in ordine ai reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
La Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia l’applicazione della misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa nei confronti dei tre indagati, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione delle persone offese e ai luoghi dalle medesime frequentati, mantenendo una distanza di 2500 metri e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo. Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Vezzano sul Crostolo che hanno condotto le indagini.
Dalle risultanze investigative è emerso come i tre, in concorso tra loro, maltrattavano la donna sottoponendola ad atti di violenza fisica, morale e psicologica, ingiuriandola con cadenza quasi quotidiana, percuotendola in alcune occasioni e costringendola a sottostare ad un regime di vita vessatorio e denigrante. In particolare, in molte occasioni, il suocero, inveiva contro la di lei, asserendo che lei era una donna e quindi doveva sottostare alle volontà del marito. La suocera in una occasione, adirandosi per questioni relative alla gestione dei mobili della cucina, la spingeva giù dalle scale del terzo piano, pur consapevole dello stato di gravidanza di quest’ultima. In altra occasione, la minacciava di morte con un coltello in mano e la ingiuriava. In una occasione la vittima chiedeva al marito la somma di 10 euro per restituirla ad un’amica che le aveva prestato i soldi per acquistare una giacca, l’uomo andava in escandescenza e la aggrediva fisicamente colpendola con plurimi pugni all’altezza della schiena e della nuca. Lo scorso mese di aprile, il suocero, dopo aver rotto la porta dell’appartamento della vittima, forzatamente faceva ingresso nello stesso, intimandole di andare via di casa, poi le sferrava dei pugni all’altezza della spalla, le sputava in volto e la spingeva contro la porta.
Gravi condotte maltrattanti e vessazioni psicologiche e fisiche quelle denunciate dalla vittima che, riscontrate dai militari in forza alla stazione di Vezzano sul Crostolo, hanno portato all’odierno provvedimento cautelare richiesto ed ottenuto dalla Procura reggiana. I Carabinieri della Stazione di Vezzano sul Crostolo ricevuta l’ordinanza applicativa della misura, vi hanno data esecuzione. Il relativo procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.