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Definito il rimborso sulle rette degli utenti delle CRA per il 2024
Copyright: Meridiana Immagini – Autore: Riccardo Gallini

Cgil Cisl Uil, unitamente alle categorie dei pensionati, esprimono soddisfazione per l’intesa applicativa della parte relativa al 2024 dell’accordo del 6 febbraio che ha chiuso la “vertenza rette” sull’aumento a carico degli utenti delle strutture residenziali per anziani non autosufficienti accreditate.

Si recupera così in modo sostanziale la frattura determinata dalla decisione unilaterale della Regione di aumentare le rette: l’accordo prevede, l’azzeramento dell’aggravio per gli utenti delle CRA con ISEE socio sanitario residenze fino  12.000 euro. Per coloro invece che hanno un ISEE compreso fra 12.000 e 20.000, ci sarà una restituzione pari a 3 euro per ogni giorno di ricovero. Il risparmio per gli utenti e le famiglie si attesta così, per l’intero 2024, fra 1.005 e 1.373 euro.

La procedura per accedere allo sgravio risulta semplificata: sarà sufficiente produrre la DSU per l’ISEE  entro il 30 settembre e presentare una domanda di restituzione, secondo le indicazioni contenute nella lettera che sarà inviata ad ogni utente.

La mobilitazione realizzata nei territori da Cgil Cisl Uil e dai pensionati ha prodotto un risultato concreto particolarmente rilevante in una fase di grande difficoltà per le famiglie, i pensionati ed i lavoratori, con ridotto potere d’acquisto di salari e pensioni, erosi dalla spinta inflazionistica e dall’aumento del costo della vita.

Inoltre la restituzione calibrata su base ISEE rappresenta un’importante innovazione ed un incentivo all’utilizzo di questo strumento, soprattutto in vista dell’obiettivo lungamente rivendicato dalle Organizzazioni Sindacali di prevedere un sistema tariffario articolato in base all’ISEE lineare. A decorrere dal 2025 infatti, in corrispondenza dell’entrata in vigore del nuovo accreditamento, secondo quanto concordato con la Regione, per ogni utente sarà calcolata una retta personalizzata, sulla base della specifica condizione economica e patrimoniale, considerando così in modo puntuale l’effettiva capacità di compartecipare alla spesa socio-sanitaria.

L’impegno sindacale prosegue ora per una positiva revisione della disciplina dell’accreditamento dei servizi e delle prestazioni socio-sanitarie, con l’obiettivo di rafforzare il governo pubblico del sistema e di migliorarne l’organizzazione sia per gli utenti che per gli operatori e le operatrici, e per un sistema tariffario omogeneo a livello regionale improntato a criteri di equità sociale.


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