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Il terzo fenomeno alluvionale in meno di 16 mesi mette in ginocchio ancora una volta la Romagna e parte del Bolognese, territori già alle prese con una faticosa quanto complessa opera di ricostruzione e rigenerazione capillare delle aree colpite dopo i fenomeni del maggio 2023.

L’allerta diramata dalla Protezione Civile aveva già messo in allarme dalla giornata di mercoledì 18 i Consorzi di bonifica del territorio, che avevano immediatamente disposto l’impiego di tutte le proprie forze e la contestuale attivazione nei punti strategici sia degli impianti idrovori che delle pompe mobili per lo scolo delle acque in eccedenza dalla propria rete di canalizzazioni artificiali. Non operando direttamente sull’equilibrio complessivo dei flussi nei corsi d’acqua naturali i Consorzi di bonifica della Romagna, Romagna Occidentale, Renana e CER-Canale Emiliano Romagnolo, in stretta collaborazione con le Prefetture, la Regione Emilia-Romagna e le amministrazioni locali hanno fatto tutto quanto possibile per consentire che le manovre idrauliche svolte fossero comunque in grado di smaltire il maggior quantitativo di acque possibile. In svariati casi, che si stanno puntualmente monitorando, si segnala che anche molti cantieri dei Consorzi per la realizzazione di opere idrauliche necessarie sono stati allagati. Nel frattempo è scattata la solidarietà da parte dei Consorzi vicini di Emilia e Veneto che stanno supportando operativamente le maestranze dei Consorzi colpiti offrendo così il loro concreto aiuto con uomini e mezzi. L’impegno dei Consorzi di bonifica proseguirà naturalmente full time 24 ore su 24 fino alla fine dell’emergenza in corso.


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