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Castelnovo paese per la pace, novità e prospettive del nuovo assessorato ai Diritti e alla PaceCon l’insediamento del nuovo consiglio comunale nel giugno del 2024, il sindaco Emanuele Ferrari ha istituito una delega nuova per il panorama politico d’Appennino: l’assessorato ai Diritti e alla Pace.

L’assessorato era stato portato come idea al tavolo della coalizione di centrosinistra da Sinistra Italiana facendosi carico di una proposta delle associazioni pacifiste. In questi mesi il suo operato è stato condiviso dall’assessora Silvia Dallaporta e dal consigliere delegato Thomas Predieri. Entrambi concordano nel ricordare che “Castelnovo ha da sempre una forte attenzione al tema della pace, sia attraverso la sua adesione storica alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi, sia per la presenza sul territorio comunale di realtà pacifiste impegnate quotidianamente nell’accoglienza, dialogo ed educazione pacifista”.

Il primo atto è stata la mozione a favore del cessate il fuoco e del riconoscimento dello stato palestinese. Presentata nel primissimo consiglio dopo l’insediamento ufficiale, la mozione era stata votata a maggioranza con l’uscita dalla Sala in segno di protesta dell’opposizione. La mozione impegnava il Consiglio comunale a spingere tutte le parti politiche, da quelle regionali a quelle nazionali, per l’immediato cessate il fuoco con l’aggiunta di iniziare un progetto di educazione alla pace all’interno degli ambienti scolastici.

Il secondo atto è stato partecipare come istituzionali alla Marcia Perugia-Assisi di ottobre nella quale Castelnovo ha iniziato a relazionarsi con gli altri comuni del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani. Proprio a quest’ultimo, nel consiglio comunale di novembre, Castelnovo ha approvato a maggioranza, con un solo astenuto, la propria adesione.

“Tutto il lavoro svolto sino ad ora – aggiunge Predieri – getta le basi per un programma della durata di un quinquennio che vuole portare la Pace dall’essere un tema filosofico e di dibattito a tema di azione concreta sul territorio. Vorremmo lavorare con le scuole, ma anche con gli adulti per costruire un percorso di partecipazione ampia e di divulgazione dei concetti fondanti della pace a partire dal rispetto delle differenze, lavoro che si inserirebbe anche nel più ampio contrasto alla microviolenza, prima forma di prevaricazione violenta e primo momento di realizzazione del valore della Pace”.

 


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