La CISL FP Emilia Romagna ha svolto ieri,11 dicembre, un convegno sul tema “IL WELFARE INTEGRATIVO NEGLI ENTI LOCALI – QUALE STRADA VERSO NUOVE OPPORTUNITÀ”, presso il Salone Bondioli a Bologna, durante il quale sono state analizzate le varie sfaccettature del Welfare Integrativo e il suo ruolo cruciale nel contrastare la mancanza di attrattività della pubblica amministrazione.
I relatori, tra cui Valentina Lealini – dirigente Aran, Giampiero Pizziconi-magistrato della Corte dei Conti, e Andrea Antelmi – esperto in organizzazione e gestione risorse umane negli Enti Locali, hanno approfondito le disposizioni contrattuali, i vincoli finanziari e l’importanza dell’incremento del fondo per il welfare, offrendo spunti preziosi e concrete esperienze dai territori (Asp Città di Bologna, Unione Romagna Faentina, Provincia di Piacenza). L’evento ha visto la partecipazione dei Presidenti di ANCI ed UPI regionali per i saluti istituzionali ed ha visto le conclusioni di Angelo Marinelli, Segretario Nazionale della CISL FP, che ha offerto una prospettiva globale sul ruolo e sull’importanza del Welfare Integrativo nei servizi pubblici nei rinnovi contrattuali.
La Segretaria generale della Cisl Fp E.R, Sonia Uccellatori, ha evidenziato nella sua introduzione ai lavori, come di fatto oggi il mercato del lavoro sia profondamente cambiato, e di come esso, così come rilevato Rapporto del Censis-Eudaimon sul “Welfare aziendale e la sfida dei nuovi valori del lavoro” del 2024 , “NON COSTITUISCA PIÙ EPICENTRO DELLE VITE E DELLE ASPIRAZIONI di lavoratrici e lavoratori, ma di come sia considerato dalla maggior parte di essi, come “ELEMENTO RIPORTATO AL RANGO DI UNA DELLE TANTE ATTIVITÀ DI CUI SI COMPONE IL PUZZLE QUOTIDIANO DELLE VITE INDIVIDUALI”.
Tale nuovo cambio di paradigma ha investito anche il settore pubblico, dove è chiaro ormai da tempo che “il posto fisso non sia più ambizione per la maggior parte delle nuove generazioni di questo paese”. Importante dunque è partire dall’analisi dei dati che sono emersi nel Rapporto sul Lavoro pubblico 2023, tutt’oggi estremamente attuali:
- nel 2021, anno in cui lo sblocco del turn-over si è fatto più sentire, il numero dei candidati per ogni posto a concorso si è ridotto ad un quinto di quello del biennio precedente (40 candidati contro 200), e in media due vincitori su dieci, rinunciano al posto con punte del 50% per i posti a tempo determinato.
- A causa poi dell’affollamento dei concorsi nell’ultimo biennio, il 42% dei candidati ha partecipato a più concorsi e il 26% è risultato idoneo in almeno due graduatorie. È nata così una inedita competitività tra amministrazioni, e un nuovo potere di scelta per i candidati migliori.
- Inoltre, sempre meno candidati accettano di trasferirsi al Nord dove l’affitto di una casa, anche modesta, impegna quasi il 50% dello stipendio di un laureato neoassunto, contro un peso tra il 18% e il 23% in una città metropolitana del Sud.
Come Cisl Fp Emilia-Romagna, vediamo infatti che anche nella nostra Regione, in tutti i comparti, dalle Funzioni Locali, a quelle centrali, alla Sanità Pubblica, per diverse ragioni, le dimissioni volontarie, o la mancata accettazione del posto di lavoro, anche a tempo indeterminato, sono tra il 15 ed il 20%, con picchi del 30/35%, anche in Enti che per storicità sono più attrattivi, come l’Ente Regione Emilia-Romagna.
Il fenomeno appena descritto investe in modo particolare le professioni di cura (Infermieri, OSS); ciò impone una riflessione da parte di coloro i quali hanno la responsabilità istituzionale di garantire servizi ed assistenza, e non solo per farci le campagne elettorali, ma per individuare ai tavoli di contrattazione, con chi rappresenta quel personale, soluzioni reali ed immediatamente praticabili per utilizzare anche il Welfare aziendale quale leva per promuovere il benessere organizzativo, e rispondere alle nuove esigenze che emergono dalla richieste del mondo del lavoro.
Il welfare aziendale è stato introdotto nel pubblico con la sottoscrizione del rinnovo contrattuale 2016-2018, avvenuta nel 2018, ed a oggi non è “decollato” quale strumento diffuso, questo anche per colpa dell’esiguità delle risorse dei fondi di contrattazione e della disparità della normativa vigente, rispetto al privato in anche per questa materia.
Un settore privato che vede accordi aziendali o territoriali depositati presso il Ministero del Lavoro al 15 ottobre 2024, pari al 16,9% in più rispetto a quanto registrato nell’ottobre 2023 (quando ne risultavano 15.3559), rispetto a questi ultimi, il 62%, prevedono accordi di produttività ai fini della detassazione (con un aumento del 2% sull’anno precedente), con cifre tra i 600 euro e gli 800 euro medi pro-capite di welfare aziendale.
Come Cisl Fp Emilia-Romagna, anche attraverso le azioni e le iniziative che stiamo portando avanti a livello territoriale, poniamo dunque l’attenzione sulla diffusione del Welfare Aziendale, quale grande opportunità per non disperdere ed attrarre i professionisti, che genera valore in sé, senso di apparenza e dunque nuova linfa e slancio anche per coloro i quali garantiscono i servizi pubblici, lavoratrici e lavoratori che costituiscono la spina dorsale del nostro paese.