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Infortunio mortale a Massa Finalese, il dolore di Cisl: “un giorno nero per i lavoratori”
Domenico Chiatto (Cisl)

“L’11 dicembre è stata una giornata nera per tutta la comunità dei lavoratori. In quattro ore sono rimasti uccisi due professionisti, uno a Massa Finalese, nel modenese, e uno a Rubiera. Gli accertamenti e le indagini diranno cosa è successo nel dettaglio ma ora conta solo che due persone sono cadute in servizio, mentre lavoravano per portare a casa dignità e serenità. Ai loro familiari vogliamo dedicare la più grande solidarietà possibile”.

Così Domenico Chiatto, segretario generale aggiunto della Cisl Emilia Centrale commenta la scia di sangue che ha trasformato l’11 dicembre in un giorno nero per la comunità dei lavoratori. “Facciamo sindacato per proteggere chi lavora, lottiamo ogni giorno per la dignità e la sicurezza e credere in questo impegno, fino in fondo, significa provare un dolore enorme quando sai che un lavoratore non farà più ritorno a casa”, prosegue Chiatto.

A Massa Finalese l’infortunio è avvenuto ieri pomeriggio, in un’azienda che si occupa di commercializzazione del sale. A perdere la vita un 59enne, titolare dell’azienda insieme al fratello.
Stando alle testimonianze raccolte dai carabinieri e dai rilievi della medicina legale, l’uomo è morto schiacciato da un macchinario. Vani i tentativi di rianimazione, sul posto anche i vigili del fuoco.

UNA GIORNATA NERA, UN ANNO BRUTTO

Parole condivise da Rosamaria Papaleo, leader del sindacato di Palazzo Europa, che aggiunge: “Abbiamo il dovere di trasformare questo dolore in azione, per ottenere le conquiste a favore della salute e della sicurezza che la comunità dei lavoratori chiedono e aspettano da tempo. E’ un fatto di civiltà e di rispetto, tocca a tutti noi non cedere di un millimetro di fronte al muro di gomma di un Paese che non investe abbastanza, e non offre tutti gli strumenti alle Istituzioni che sul campo continuano a svolgere, con dedizione, una missione enorme. Penso ai nostri Ispettori del lavoro, penso al servizio Spsal di Ausl. Guardate i numeri di questo 2024, un altro anno brutto con 10 morti sul lavoro a Modena e 12.182 infortuni denunciati da gennaio ad ottobre. Difendere la cultura del lavoro significa difendere la vita. Alla fine questa è la bussola da seguire”.


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