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Era il 2018 quando la regione Emilia Romagna si candidò ad aprire la strada verso l’autonomia differenziata che tante critiche e problemi avrebbe poi evidenziato. Abbiamo da subito giudicato quel percorso sbagliato nel merito e dannoso per gli effetti che avrebbe prodotto su materie, come per esempio l’istruzione.

Oggi, dopo l’intervento legislativo del Ministro Calderoli è ancora più evidente che quel processo, se attuato, dividerebbe il Paese e amplificherebbe le già diffuse diseguaglianze.
Per questo è molto importante quanto dichiarato ieri dal Presidente De Pascale che, non senza autocritica, ha annunciato il ritiro della proposta di autonomia differenziata da parte della regione Emilia Romagna.
Un atto auspicato e dovuto che è anche la cifra delle nostre richieste, supportate da raccolte di firme, molte iniziative e continue prese di posizione e da ultimo di un’esplicita richiesta pubblica al neo Presidente sostenuta dalla CGIL Emilia Romagna.
Questo capitolo dunque è definitivamente archiviato, ma la strada per impedire la realizzazione del progetto nazionale di autonomia differenziata è ancora impervia, seppure depotenziata dai recenti pronunciamenti della Corte Costituzionale.

Ora occorre proseguire nell’azione di ritiro della legge Calderoli e la Regione Emilia Romagna, dopo la decisione adottata può e deve dare un importante contributo.

(La Segreteria FLC CGIL Emilia Romagna)


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