I fatti risalgono allo scorso febbraio. In un primo momento il titolare di un’azienda di Gattatico si era recato ai Carabinieri del luogo per denunciare lo smarrimento del suo portafogli, con all’interno 450 euro in contanti, alcuni assegni e i documenti personali, salvo poi ripresentarsi qualche giorno dopo poiché aveva maturato l’idea che in realtà il portafogli era stato rubato dalla scrivania del suo ufficio; dubbi alimentati anche da una “strana” telefonata giunta in azienda, con la quale uno sconosciuto interlocutore, qualificatosi come carabiniere, lo invitava a recarsi presso la Caserma di Poviglio per ritirare i suoi documenti. Situazione poi risultata non veritiera. Non solo. Il furto si era ripetuto dopo circa un mese, questa volta ai danni di un dipendente a cui erano stati sottratti 150 euro dall’armadietto dello spogliatoio.
Avviate le indagini, i Carabinieri di Gattatico hanno rivolto le loro attenzioni sulle persone che solitamente frequentano l’azienda, compresi gli autisti delle aziende fornitrici. Grazie ad una serie di testimonianze ed allo sviluppo delle traffico telefonico del numero della ditta, gli uomini dell’Arma sono riusciti ad individuare il possibile autore del furto il quale, ormai alle strette, non ha potuto fare a meno di ammettere le sue responsabilità. A finire nei guai anche un 80enne di Correggio che, nel tentativo di tutelare l’autore del furto, si è reso responsabile dei reato di false dichiarazioni e favoreggiamento personale. Per il responsabile dei fatti, identificato in un 40enne di Serramazzoni, si profila ora un giudizio per il reato di furto continuato.