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132 nuove farmacie aperte in Emilia-Romagna dal 2016, grazie al concorso regionale straordinario

Veri e propri presidi sanitari presenti in modo capillare sul territorio. Ma anche punti di riferimento per i cittadini, dalla grande città al piccolo centro rurale o montano, ancor più in questi mesi difficili segnati dalla pandemia. Sono le farmacie: in Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, ne sono state aperte 132 nuove dall’estate del 2016 ad oggi.

Un risultato raggiunto grazie al concorso regionale straordinario per l’apertura di nuove sedi farmaceutiche, bandito a livello nazionale nel gennaio 2013 – in attuazione del decreto-legge CrescItalia dell’anno precedente – e che si concluderà entro l’inizio del 2022. In Emilia-Romagna sono state messe a bando complessivamente 184 farmacie; dopo le 132 aperte finora, la graduatoria scorrerà nuovamente (gli ‘interpelli’ proseguiranno infatti fino all’inizio del 2022) e interesserà gli altri 43 vincitori, farmacisti singoli o in raggruppamenti, per le nuove sedi disponibili. Per quanto riguarda le rimanenti 9 sedi, già assegnate, sono in attesa di apertura.

“La Regione Emilia-Romagna si è impegnata affinché il concorso procedesse speditamente, 132 farmacie aperte sono un ottimo risultato- sottolinea Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la salute-. È un percorso importante, se pensiamo al ruolo prezioso che queste strutture rivestono per le comunità locali, soprattutto in aree lontane dai centri abitati come quelle rurali e montane, e nelle realtà più svantaggiate in termini di offerta di servizi. Vorrei tornare a sottolineare- ha aggiunto Donini- il prezioso contributo che tante farmacie, attraverso l’accordo tra Regione e associazioni di categoria, ci stanno dando nella lotta al Coronavirus, effettuando test sierologici e, da questa settimana, anche tamponi rapidi”.

Il concorso

Una delle particolarità del concorso pubblico straordinario riguarda il considerevole numero di sedi messe a concorso, derivante dalla modifica del rapporto tra numero di farmacie e numero degli abitanti, disposta dal decreto CrescItalia: se prima c’era una farmacia ogni 4.400 abitanti, successivamente si è passati a una ogni 3.300. Questo ha consentito alla Regione di mettere a bando 184 farmacie. Inoltre, il concorso – per soli titoli – ha dato la possibilità ai farmacisti di associarsi e partecipare in gruppo sommando i titoli. E ciò ha permesso anche a farmacisti giovani di diventare titolari di farmacia.

Le nuove farmacie hanno reso quindi ancora più capillare l’assistenza farmaceutica in Emilia-Romagna, confermando l’impegno assunto con la legge regionale sull’organizzazione degli esercizi farmaceutici (n. 2 del 3 marzo 2016) finalizzato all’ulteriore valorizzazione e potenziamento del servizio. Con questa normativa, peraltro, la Regione chiede a ogni Comune di mantenere monitorato l’assetto sul territorio a livello di presenza farmaceutica, procedendo alla revisione della pianta organica ogni due anni.

Le farmacie in Emilia-Romagna: una fotografia

Da Piacenza a Rimini, le farmacie aperte ad oggi in Emilia-Romagna sono in tutto 1.382, comprese le 132 del concorso straordinario. Sul totale 520 sono rurali, ossia farmacie situate in Comuni o località con meno di 5.000 abitanti.

Le 132 farmacie (di cui 102 urbane e 30 rurali) aperte dai vincitori del concorso sono così distribuite per provincia: 8 nel piacentino (di cui 2 rurali e 6 urbane); 16 in provincia di Parma (tutte urbane); 22 nel modenese (1 rurale, 21 urbane); 27 a Regio Emilia (20 urbane, 7 rurali); 22 a Bologna (di cui 10 rurali e 12 urbane); 3 nel ferrarese (tutte urbane); 9 in provincia di Ravenna (di cui 3 rurali e 6 urbane), 13 in provincia di Forlì-Cesena (di cui 6 rurali e 7 urbane) e 12 nel riminese (di cui 11 urbane e 1 rurale).

Per quanto riguarda i titolari delle 132 farmaciesono in tutto 307 di cui 100 maschi (il 33%) e 207 femmine (il 67%). Solo per 7 farmacie il titolare è unico, mentre per le altre 125 farmacie sono co-titolari più farmacisti. In media, di ogni farmacia sono titolari 2 o 3 farmacisti.


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