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REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Un collaboratore scolastico sessantenne, originario della provincia di Reggio Calabria, è finito agli arresti domiciliari per violenza sessuale aggravata. L’uomo, che svolge l’attività presso un Istituto Comprensivo Statale, abusando della sua posizione nonchè delle condizioni di inferiorità fisica e psichica di una minore, avrebbe costretto la bimba a subire atti sessuali, avendola prima baciata e poi infilatole le mani nelle parti genitali. La misura cautelare è stata emessa dal Tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura, diretta da Emanuele Crescenti.
Stando al contenuto della denuncia formalizzata dai Carabinieri di Cinquefrondi, nonchè sulla scorta delle dichiarazioni rese alla presenza di una psicologa nominata dalla Procura palmese, il collaboratore scolastico, avendo notato la piccola raggiungerlo all’interno di una stanza per effettuare una fotocopia in seguito alla richiesta di una sua insegnante, approfittando del fatto che si trovassero da soli, le avrebbe dapprima fatto un complimento, per poi baciarla sulle guance ed toccarle, infine, le parti intime.
La bimba, sebbene non avesse raccontato nulla del triste accaduto nell’immediatezza dei fatti agli insegnanti ed ai compagni di classe in quanto provava vergogna, al termine dell’orario scolastico, si era confidata con la madre, raccontandole nel dettaglio i comportamenti del bidello.
La rapida attivazione del “codice rosso”, applicato tempestivamente d’intesa e con il coordinamento della Procura di Palmi, ha consentito ai militari dell’Arma di sviluppare i necessari accertamenti in pochi giorni, raccogliendo la testimonianza della bambina e concludendo in brevissimo tempo l’attività d’indagine.
– foto ufficio stampa Carabinieri –
(ITALPRESS).


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