Sviluppare ed implementare soluzioni innovative (ali gocciolanti e teli pacciamanti biodegradabili a protezione dei terreni) per il riciclo ed il recupero della plastica agricola e che ne riducano sensibilmente l’impatto ambientale, promuovendo nuovi approcci di economia circolare, grazie a programmi di sperimentazione per le tecnologie di riciclo e studi per il monitoraggio costante dei risultati delle azioni intraprese: sono gli ambiziosi obbiettivi di Water Way Plastic Free, accordo tra ANBI Toscana, ANBI Emilia-Romagna, Consorzio C.E.R.-Canale Emiliano Romagnolo e Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud, basato su un progetto di Acqua Campus (laboratorio tecnico-scientifico del Consorzio C.E.R. targato ANBI), che mira a promuovere il riciclo ed il recupero della plastica utilizzata in agricoltura.
L’intesa tra i quattro enti coinvolti è stata siglata con la firma della Convenzione Interregionale di Sensibilizzazione contro l’Abbandono della Plastica nell’Ambiente.
Per raggiungere i “target” è necessario sensibilizzare gli addetti ai lavori nel promuovere l’adozione di materiali, strategie e buone pratiche agronomiche, incentivando ove possibile l’impiego di prodotti innovativi come le bioplastiche, che hanno proprietà simili alle plastiche “tradizionali”, ma derivati da materie prime rinnovabili, biodegradabili e compostabili.
“La bioplastica è un materiale, che potrebbe permetterci di ottenere risultati importanti nel rispetto dell’ambiente; quella firmata con ANBI e Consorzio C.E.R. è un’intesa, che può aiutarci a creare un nuovo modello ed auspichiamo che anche le aziende del territorio ne capiscano l’importanza” evidenzia Fabio Bellacchi, Presidente del Consorzio di bonifica 6 Toscana Sud.
“I Consorzi di bonifica ed irrigazione si confermano presidi di innovative esperienze a tutela dell’ambiente. Il progetto Water Way Plastic Free propone un diverso approccio culturale, incentivando l’uso di nuove pratiche agronomiche, favorendo il riciclo della plastica e l’utilizzo di quella bio. Si rivolge agli agricoltori come primi custodi dell’ecosistema; ciascuno deve fare la propria parte: gli enti consorziali lo stanno facendo, ad esempio, adottando i criteri della manutenzione gentile dei corsi d’acqua e rendendo così compatibili i tempi dell’intervento umano con i ritmi della natura. Per questo non ho dubbi che l’esperienza di Water Way Plastic Free diventerà presto un progetto interessante l’intera Penisola” commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“Da oggi, il mondo consortile dell’Emilia Romagna e della Toscana affronterà efficacemente la battaglia ambientale per la lotta alla plastica, grazie all’adozione di approcci innovativi e performanti, basati su bioeconomia ed economia circolare nel settore agricolo – conclude Nicola Dalmonte, Presidente del Consorzio Canale Emiliano Romagnolo – Siamo determinati a vincere questa sfida, certi che i benefici, che scaturiranno, saranno molteplici non solo per gli agricoltori, ma per l’intera comunità”.