Un patrimonio dallo straordinario valore non solo naturalistico, ma anche storico e culturale, da conoscere e da proteggere.
La Regione chiama a raccolta quanti a vario titolo si occupano della gestione degli alberi monumentali – tecnici e operatori sia pubblici che privati- per illustrare gli strumenti di tutela a disposizione delle pubbliche amministrazioni, ma anche le tecniche più avanzate per la cura e la salvaguardia di questi esemplari così preziosi, ma spesso, anche così fragili.
L’appuntamento, che è rivolto anche ai cittadini e alle associazioni interessate, è per il 28 settembre presso la Corte di Giarola nel Parco regionale del Taro a Collecchio (Pr) con un convegno, cui seguirà nel pomeriggio una dimostrazione sul campo da parte di tree climber qualificati: operatori che interverranno sugli alberi monumentali del Parco regionale dei Boschi di Carrega a Sala Baganza, sempre nel Parmense.
Per la partecipazione è necessario iscriversi entro il 26 settembre, compilando il modulo di adesione al seguente link: https://regioneer.it/convegno-alberi-monumentali.
Esemplari la cui età può arrivare anche a 300 anni
L’elenco regionale degli alberi monumentali conta circa 600 tutele, tra alberi singoli, in filare o in gruppo. Di questi 102 sono inseriti nell’elenco nazionale degli Alberi Monumentali d’Italia. Si tratta di veri e proprio giganti della natura la cui età può arrivare anche a 200 o 300 anni. E che devono essere dotati di particolari caratteristiche come la circonferenza del tronco, l’altezza, lo sviluppo dei rami e della chioma. E poi naturalmente la rarità botanica, la posizione dominante nel paesaggio e, infine, il legame con avvenimenti storici e culturali.
L’iniziativa di Collecchio – che sarà possibile seguire anche in diretta streaming – segue il corso per agronomi, operatori forestali, tecnici del verde, architetti organizzato tra maggio e giugno nel comune di Ferrara. Per la Regione, dunque, un impegno che continua e che passa anche dalla crescita dei finanziamenti: oltre 650 mila euro nel triennio 2020- 2022. Risorse che si traducono in contributi fino ad un massimo di 15mila euro per finanziare al 100% gli interventi di cura e manutenzione da parte dei comuni e dei privati.