Le limitazioni alle attività imposte dalle misure anti-Covid 19, creano per le imprese di tutti i settori economici crescenti difficoltà di ogni genere e soprattutto un clima di incertezza di cui non si riescono a definire i limiti temporali.
L’analisi sullo stato dell’economia regionale, che emerge dagli approfondimenti del nostro Ufficio studi, evidenzia una situazione di pesante e diffusa crisi, in un contesto di generale recessione internazionale, ma che nel nostro Paese impatta con più forza.
E’ una crisi senza precedenti, a cui è difficile dare risposta immediata, perché la situazione epidemiologica non consente di prevedere quando la pandemia sarà finalmente messa sotto controllo.
Grandi speranze vanno pertanto risposte nel vaccino, come strumento in grado di aiutare ad uscire più velocemente dall’emergenza, così da poter cominciare a ricostruire, con la consapevolezza che il virus un giorno sarà vinto. Ci vorrà però tempo e molto ci sarà da fare per attenuare e risolvere le conseguenze economiche e sociali che la pandemia sta provocando alle nostre imprese ed alla nostra economia.
“Resistere” è la parola d’ordine di questo difficilissimo momento. Le imprese hanno dimostrato in questi lunghi mesi una straordinaria capacità di resilienza e reazione, nella speranza di intravvedere prospettive di uscita.
Sta soprattutto alle Istituzioni cercare di sostenerle in tutti i modi possibili, attraverso provvedimenti rapidi ed efficaci, con la consapevolezza che le risposte non possono essere date singolarmente, ma mettendo in rete il sistema, condividendo obiettivi di breve e di medio-lungo termine e suddividendo per compiti e funzioni le azioni e gli interventi.
Come Camere di Commercio abbiamo operato e stiamo operando sui territori e come Sistema Camerale assieme alla Regione Emilia-Romagna, d’intesa con le Associazioni di Categoria, per cercare di attutire gli effetti di una crisi profonda come mai dal dopoguerra.
E’ stato così, a inizio pandemia, con cospicui interventi delle singole Camere alle imprese dei rispettivi territori e con lo stanziamento di 6,5 milioni di euro a integrare quello della Regione per erogare contributi per l’abbattimento dei costi per l’accesso al credito delle imprese, attraverso il sistema dei Confidi. Come pure altre risorse delle Camere di Commercio sono state utilizzate per contributi a progetti di internazionalizzazione.
Ultimo in ordine di tempo è l’intervento attuato tramite convenzione stipulata da Unioncamere Emilia-Romagna con la Regione, intervento diretto a gestire i circa 21,3 milioni di euro ricevuti dal Governo per i ristori ai pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, affidandone la gestione alle Camere di Commercio, che faranno i singoli bandi in ogni provincia.
L’impegno è di far arrivare alle imprese i ristori il più velocemente possibile.
Sappiamo bene che tali ristori rappresentano un contributo insufficiente a coprire le perdite di incassi e fatturato registrati dalle imprese. Il nostro impegno è volto ad accelerare il più possibile i tempi di erogazione dei contributi e di supportare le imprese con servizi, iniziative ed interventi che possano contribuire a resistere ed a consolidare la presenza su tutti i mercati e per agganciare la ripresa, non appena ve ne saranno le condizioni.
Non possiamo negare lo scenario a tinte fosche che abbiamo davanti, a partire dal problema del lavoro e dell’occupazione che si aggraverà nei prossimi mesi. Dobbiamo però guardare avanti, consapevoli che il nostro futuro dipende da noi, dalla nostra capacità di resistere e di riprendere, dalle scelte di riposizionamento e sviluppo che faremo, imprese e istituzioni assieme.
Per parte nostra non abbiamo esitato nel contribuire alla stesura ed alla sottoscrizione del nuovo “Patto per il Lavoro e il Clima” e, come Sistema Camerale, faremo la nostra parte per darvi concreta attuazione, anche dando seguito agli impegni assunti con l’Accordo quinquennale 2021-2025 sottoscritto con la Regione, con la messa a disposizione e a sistema di esperienze, competenze, know how e risorse.
Numerosi e importanti sono gli ambiti di lavoro che devono vederci impegnati tutti e tra questi: la trasformazione digitale del sistema produttivo, la semplificazione amministrativa, l’internazionalizzazione, il lavoro e la formazione al lavoro, il sostegno all’accesso al credito e la promozione della cultura d’impresa e della legalità.