In arrivo nuove ordinanze del Commissario straordinario alla ricostruzione post alluvione. La prima indica la Regione Emilia-Romagna come soggetto attuatore per l’individuazione della piattaforma telematica su cui far girare le pratiche della ricostruzione, una scelta dettata dalla necessità di far tesoro degli strumenti già noti in Regione per professionisti pubblici e privati. Dopo l’ordinanza sulle opere realizzate in somma urgenza, è poi in fase di perfezionamento quella per le opere urgenti ancora da realizzare per i ripristini. Infine, sono in preparazione altre due ordinanze per le procedure di rimborso per famiglie e imprese, agricole e no. Provvedimenti che conterranno modalità, tipologie e tempi per ristorare i danni subiti. Inoltre, anche a tutela del sistema economico regionale e dei lavoratori, per la massima trasparenza e correttezza nell’utilizzo dei fondi che verranno utilizzati, c’è la volontà comune di alzare l’asticella a difesa della legalità con la definizione di specifici Protocolli, sempre sul modello utilizzato nella ricostruzione post terremoto che portò all’istituzione Girer (Gruppo interforze ricostruzione Emilia-Romagna) e alla collaborazione con Prefetture, Magistratura, Guardia di Finanza e Forze dell’Ordine su appalti e affidamenti.
E’ quanto emerso dal nuovo confronto, questa mattina a Bologna, tra il commissario per la ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo, il presidente della Regione e subcommissario, Stefano Bonaccini, e il Patto per il Lavoro e per il Clima che riunisce l’intero sistema regionale: enti locali, sindacati, categorie economiche, professioni, università, Ufficio scolastico regionale, Terzo settore, Camere di commercio e banche. E proprio dal ‘Patto’ dell’Emilia-Romagna arriva la richiesta e la piena disponibilità al confronto sugli strumenti normativi da mettere in campo, insieme alla richiesta di certezze su fondi e procedure necessarie alla ripartenza e agli indennizzi.
Le nuove ordinanze, come detto, fanno seguito a quella firmata dal Commissario Figliuolo a copertura dei costi dei lavori di somma urgenza realizzati e in fase di realizzazione da parte di enti locali e altri soggetti attuatori impegnati fin da subito in interventi sui territori colpiti.
“Con un forte lavoro di squadra si vince e qui stiamo collaborando in maniera ottimale con la Regione Emilia-Romagna – le parole del Commissario Figliuolo-. Il confronto con il tessuto socioeconomico e istituzionale del territorio è strategico e vogliamo assicurare i tempi più celeri. L’obiettivo è comune: rimborsare i danni al cento per cento”. Anche il presidente Bonaccini ha voluto “ringraziare il commissario Figliuolo e tutta la struttura commissariale per la collaborazione efficace e quotidiana, che ha mai rallentato neppure nel mese di agosto, col solo obiettivo di sostenere famiglie e imprese colpite”.
Secondo Bonaccini, “è molto positivo lo stanziamento delle risorse per la ricostruzione pubblica, sia per le somme urgenze realizzate che per le opere urgenti che saranno validate già la prossima settimana. Le comunità ci chiedono che tutte le opere di ripristino siano realizzate adesso, per mettere il territorio al riparo in vista dell’autunno e dell’inverno: non possiamo permetterci che anche solo un nuovo fenomeno ordinario di maltempo in autunno produca danni straordinari; tutti i danni alle infrastrutture idrauliche devono essere riparati e i detriti rimossi. Al tempo stesso- prosegue il presidente della Regione- famiglie e imprese ci chiedono chiarezza e certezza di tutti i rimborsi: sono queste le voci che raccogliamo girando ogni giorno nelle province colpite e parlando con chi ha perso molto o in alcuni casi tutto”. Ribadite, dunque le richieste al Governo, affinché anche per la ricostruzione privata ci siano tutte le risposte necessarie: “Al momento per cittadini e imprese ci sono 270 milioni, circa un decimo delle risorse necessarie. La prima cosa da fare è allora sbloccare le risorse stanziate: se rimangono nei ministeri e non vengono messe immediatamente a disposizione del Commissario – ad esempio quelle degli ammortizzatori sociali e quelle del fondo per le imprese a forte vocazione dell’export – rischiano di andare perdute. Parliamo di oltre un miliardo di euro che sarebbe già a disposizione. Chiediamo anche di introdurre il credito d’imposta (non il meccanismo superbonus edilizio 110% ma l’anticipo da parte delle banche dei fondi necessari ai privati poi restituiti alle banche stesse dallo Stato), un provvedimento che già usammo nel 2012 e che funzionò benissimo perché dà certezze a famiglie e imprese”.