I Carabinieri della Compagnia di Molinella hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa, nei confronti di un 35enne macedone, residente ad Altedo. L’uomo, operaio, con precedenti di polizia, è stato indagato per atti persecutori e interferenze illecite nella vita privata commessi nei confronti della moglie, 31enne macedone, residente ad Altedo.
La misura cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, a seguito di un’attività persecutoria che l’uomo aveva ripreso ad avere nei confronti della donna che un anno fa, lo aveva già denunciato per maltrattamenti. All’epoca dei fatti, l’uomo era stato indagato e condannato alla pena di anni 1, mesi 5 e giorni 10 di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, subordinata alla partecipazione a percorsi di recupero. Nella circostanza, la donna gli aveva concesso di tornare nell’abitazione familiare per stare vicino ai due figli di anni 4 e 12. Qualche mese fa, però, nonostante la condanna ricevuta, il 35enne, accecato dalla gelosia e rifiutando la separazione consensuale che la donna voleva per terminare il rapporto coniugale, ha ripreso a pedinarla e minacciarla con frasi del tipo: “Se ti becco con qualcuno, vi uccido entrambi!”, “Io ti seguirò per capire dove vai!”. Inoltre, temendo di essere tradito, le aveva inserito un registratore digitale nella borsetta, per ascoltare le conversazioni. A quel punto, la donna, accortasi del registratore e temendo per la propria incolumità, si era rivolta ai Carabinieri per chiedere aiuto e nell’occasione aveva sporto denuncia per atti persecutori e interferenze illecite nella vita privata, consegnando il dispositivo digitale ai militari che lo avevano sequestrato. I Carabinieri, dopo aver rintracciato l’uomo, gli hanno notificato la misura cautelare.