Il valore limite giornaliero di PM10 (50 μg/m3) nel 2021 è stato superato per oltre 35 giorni (numero massimo definito dalla norma vigente) in 11 delle 43 stazioni della rete di monitoraggio regionale che lo misurano. Se non si considerano i superamenti dovuti a episodi di trasporto di polveri desertiche, le stazioni che superano il tetto dei 35 giorni scendono a 9.
La media annua di PM10 è rimasta inferiore ai limiti di legge (40 µg/m3) in tutte le stazioni che la misurano.
Il valore limite annuale di PM2.5 (25 μg/m3) non è stato superato in nessuna stazione.
Il limite sulla media annuale (40 μg/m3) di biossido di azoto (NO2) è stato superato in una sola delle 47 stazioni che lo misurano, mentre non sono stati registrati superamenti del valore limite orario (200 μg/m3 da non superare per più di 18 ore).
Per quanto riguarda l’ozono, l’estate 2021 ha continuato a mostrare criticità, anche se si è verificato un numero inferiore di episodi acuti rispetto agli anni precedenti. La situazione risulta abbastanza omogenea sul territorio regionale. Sono stati registrati superamenti dei valori obiettivo per la protezione della salute umana (120 µg/m3) generalizzati pressoché all’intera regione, con l’eccezione dell’alto Appennino, ma sono diminuiti rispetto agli anni precedenti i superamenti della soglia di informazione (180 μg/m3), registrati in 4 stazioni su 34 che rilevano l’inquinante. In diminuzione anche i valori massimi. La soglia di allarme (240 μg/m3), non è stata superata in nessuna stazione. Il valore massimo di ozono orario è stato 200 μg/m3.
I valori degli altri inquinanti (biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio) sono rimasti entro i limiti di legge in tutte le stazioni di rilevamento.
“L’andamento della qualità dell’aria nel corso del 2021 – afferma l’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo – presenta alcuni aspetti in miglioramento rispetto agli anni precedenti e altri che confermano l’attenzione alta che deve essere posta a questo tema. Sappiamo bene che la nostra regione, così come tutte quelle del Bacino padano, proprio per la particolare conformazione fisica, devono puntare, più di altre, ad azioni integrate che migliorino la qualità dell’aria. Ed è quello che stiamo facendo. I risultati iniziano a dare i primi segnali in questa direzione ma la strada da percorrere è ancora lunga e ha bisogno della collaborazione di tutti, cittadini, imprese e istituzioni”.