È arrivato ufficialmente ieri in Emilia Romagna, a Bardi (Parma) “Appennino Bike Tour – Il Giro d’Italia che non ti aspetti”, duemilaseicento chilometri dalla Liguria alla Sicilia, più di trecento comuni attraversati e 44 comuni tappa, 26 parchi e aree protette. Sono questi i numeri di Appennino Bike Tour, la ciclovia dell’Appennino organizzata da Legambiente e ViviAppennino, che ha preso il via in forma itinerante lo scorso 16 luglio da Altare (Savona) e si concluderà l’8 agosto ad Alia (Palermo).
Si tratta della più lunga ciclovia d’Italia: il più importante progetto di turismo sostenibile mai realizzato nel nostro Paese, nato da cittadini e cittadine e dalle associazioni, finanziato dalle istituzioni, sostenuto da una storica azienda italiana, il Gruppo Colussi con il brand Misura. Appennino Bike Tour arriva in Emilia Romagna dopo le tappe liguri, piemontesi e lombarde e proseguirà in Regione nelle fermate di tappa di Corniglio (Parma) e Ligonchio (Reggio Emilia) il 19 luglio, Lama Mocogno (Modena) e Gaggio Montano (Bologna) il 20 luglio e nella giornata istituzionale a Palazzo Re Enzo di Bologna il 21.
Il tracciato della ciclovia si animerà nei prossimi giorni di iniziative lungo tutto lo Stivale incrociando piccoli borghi, aree protette, territori resilienti e premiando anche i cosiddetti “ambasciatori dell’Appennino”, ossia quelle persone, amministratori, piccoli imprenditori, associazioni e realtà territoriali che si sono distinte per attività di presidio del territorio appenninico. Un team di ciclisti, insieme a Legambiente e ViviAppennino, percorrerà la ciclovia dal nord al sud della Penisola, sostando in ognuna delle 44 tappe dove saranno organizzati convegni, degustazioni e molti altri eventi insieme alle Amministrazioni locali, gli Enti Parco attraversati dal tracciato e le varie realtà interessate. Durante le soste verrà presentato anche il Patto per il clima per l’Appennino, un impegno che Legambiente e ViviAppennino chiederanno ai sindaci locali di sottoscrivere per creare una rete di comuni della ciclovia dell’Appennino attiva contro le emissioni di gas climalteranti. Inoltre, durante la campagna, saranno inaugurate le postazioni di sosta e ciclo-officina con colonnine di ricarica per le e-bike realizzate da Misura in ognuno dei 44 comuni tappa, rendendo così il percorso ciclabile il primo in Italia così lungo completamente attrezzato per i cicloturisti.
Appennino Bike Tour, che si avvale del Patrocinio dei Ministeri della Transizione Ecologica, delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, del Turismo, dell’Anci e di Federparchi, in collaborazione con Misura del Gruppo Colussi. Ieri davanti il municipio di Bardi sono intervenuti Sebastiano Venneri, portavoce nazionale Legambiente, Daniele Uboldi, Legambiente Val Toro, Enrico Della Torre, direttore generale di Vivi Appennino e ideatore del progetto, Giancarlo Mandelli, sindaco di Bardi. Nell’occasione è stata premiata come Ambasciatrice dell’Appennino Giorgia Mediani componente del consiglio direttivo del Consorzio Alte Valli.
“La pandemia ha fortemente avvicinato le persone alla natura e allo sport, facendo esplodere in maniera inaspettata il cicloturismo, complice anche la diffusione delle e-bike” afferma Sebastiano Venneri portavoce nazionale di Legambiente. “Queste rendono ciclabili territori che prima non potevano esserlo per via delle difficoltà orografiche. Si è così allargata la possibilità del cicloturismo a nuovi segmenti turistici che prima erano esclusi dai territori montani. È una vera e propria rivoluzione quella che stiamo vivendo e può rappresentare una nuova occasione di crescita e sviluppo sostenibile per queste aree che vivono difficoltà economiche e spopolamento. Con Appennino Bike Tour stiamo lavorando affinché i Comuni siano pronti a raccogliere questa nuova e cruciale sfida. L’infrastruttura già esistente, servita con le stazioni di sosta e ricarica, poco invasive e molto funzionali, consente ai cicloturisti un viaggio in tutta sicurezza e tranquillità”.
“Accogliamo con piacere questa campagna in questa regione che negli anni ha investito molto sul cicloturismo” dichiara Lorenzo Frattini presidente di Legambiente Emilia Romagna. “Per gli appassionati di bici sono disponibili più di 600 percorsi ciclabili per oltre 8.000 km di tracciati dalla montagna al mare. Da qui passano le ciclovie continentali Eurovelo 8, più nota come Via Francigena, ed Eurovelo 7, la Ciclopista del Sole che dal Trentino porta in Toscana, la Ciclovia Adriatica che corre lungo il mare e la VenTo (Venezia-Torino) a costeggiare il Po fino alla foce. La Ciclovia dell’Appennino rappresenta una nuova opportunità di sviluppo del settore, con tutto il corollario di servizi da sviluppare o valorizzare, nei territori, per consentire al turista in bici di godersi la vacanza; servizi che poi vanno a beneficio dell’intera comunità – penso ad esempio a stazione di riparazione delle bici o a punti ristoro – in aree interne dove purtroppo si assiste invece ad una contrazione degli stessi. In questi ultimi anni la pandemia ha fatto riscoprire a molti l’utilizzo della bici sia nella vita quotidiana, anche grazie allo sviluppo di nuove bike line in tutte le città, sia per turismo, perché permette di stare all’aria aperta, in piccoli gruppi o da soli e conoscere territori poco noti. Dobbiamo lavorare perché questo non sia un fenomeno temporaneo, ma diventi una risorsa stabile per le nostre aree interne.”
“La Ciclovia dell’Appennino, undicesima ciclovia turistica nazionale”, spiega Enrico Della Torre “è stata finanziata con due milioni di euro per l’installazione della cartellonistica dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Per l’autunno 2021, il percorso definitivo e le grafiche turistiche del percorso saranno consegnati al Ministero che potrà quindi procedere alla messa in opera della segnaletica rendendo tabellato l’itinerario Appennino Bike Tour per l’estate 2022. Al momento la Ciclovia, il cui tracciato va da Altare in Liguria ad Alia in Sicilia, è comunque percorribile attraverso le tracce scaricabili dal sito www.appenninobiketour.com”.
A Misura di due ruote, per la Ciclovia dell’Appennino. Misura, un marchio da sempre attento al benessere delle persone, ha contribuito al grande viaggio in bici lungo gli Appennini realizzando in ognuna delle 44 tappe delle postazioni ciclo-officina con aree di sosta e colonnine di ricarica per le e-bike. Le ciclovie più famose d’Europa si caratterizzano non solo per il tracciato ben segnalato e protetto ma anche e soprattutto per infrastrutture pensate per la mobilità su due ruote. Un elemento essenziale ancora piuttosto carente nel nostro paese. L’impegno di Misura è pensato per colmare questa lacuna e dotare la Ciclovia dell’Appennino, unico caso in Italia, di un servizio costante per l’assistenza ai cicloturisti. Ogni punto ha una colonnina ciclo-officina con gli strumenti per riparare la bicicletta, gonfiare una gomma e 4 punti di ricarica per le e-bike. Nella postazione anche delle rastrelliere porta bici, alcune sedute, un pannello informativo con le informazioni utili per il cicloturista e un QRcode per scaricare le mappe del tracciato.
Una curiosità: sui pannelli informativi i cicloturisti troveranno in ogni tappa un “consiglio a pedali” con suggerimenti su aspetti legati al benessere, alla salute, ai comportamenti da tenere per essere un ciclista rispettoso degli altri e dell’ambiente. Inoltre il tracciato della ciclovia avrà anche un piccolo spazio poetico dedicato alla bicicletta. Ogni tappa, avrà una poesia di Borracce di poesia, un progetto internazionale che racconta il mondo visto dalla bici, con versi dedicati a chi pedala.