Una tranvia del capoluogo che guardi anche a collegamenti più rapidi con la prima collina/montagna. Durante la recente assemblea a Bianello della Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano, incentrata sul rapporto metromontano, è tornata d’attualità la proposta di una metropolitana di superfice a Reggio Emilia. La cosiddetta linea T1 che dovrebbe collegare Villa Rivalta con Villa Mancasale è il progetto del Comune di Reggio presentato nell’ambito del Recovery fund tre anni fa: pur non finanziato venne giudicato come finanziabile dal Ministero dei Trasporti.
All’assemblea andata in scena a Quattro Castella l’assessora al Comune di Reggio Carlotta Bonvicini ha dichiarato: “È in corso di definizione, per ottobre 2024, il nuovo bando ministeriale che finanzia il trasporto rapido di massa. Per una nuova candidatura il Comune di Reggio sta aggiornando il progetto elaborato tre anni fa, sia sui costi che sui nuovi accorgimenti tecnologici suggeritici direttamente dal Ministero”.
Per Fausto Giovanelli, coordinatore della Riserva di Biosfera dell’Appennino tosco-emiliano: “è strategico, dopo decenni di sviluppo viario est ovest lungo la via Emilia e le tangenziali, che si ragioni di mobilità moderna, veloce e pulita viabilità nell’asse sud-nord della Provincia. Sia il Parco nazionale che l’Unione Montana devono seguire con impegno e attenzione questa progettualità che rappresenterà un vero toccasana per l’aria – pessima – e per la salute di tutti nella città inquinata dalle micro-particelle. La tramvia, ridurrebbe l’impatto ambientale della mobilità in provincia e produrrebbe un vero contenimento dei tempi e dei costi da e per l’Appennino. Sarebbe una scelta di qualità per la buona transizione ecologica. Servirebbe anche per pendolari e spostamenti di ogni genere, anche turistici”.
“Parliamo di una mobilità capace di guardare ‘finalmente’ avanti, con un respiro di lungo periodo, nel segno dell’interconnessione tra città e montagna, tra Zona Ceramiche e Val d’Enza e tra Reggio e la sua cintura Sud – ha osservato Alberto Olmi, sindaco di Quattro Castella -. Oltre a realizzare la tranvia tra Puianello e Mancasale, parliamo di completare la variante alla statale, di realizzare un’area di interscambio che consenta al trasporto pubblico dell’Appennino di diventare competitivo col trasporto privato e alle auto private di rimanere convenientemente fuori dalla città. Puianello, come punto di arrivo della Tranvia, è baricentrica rispetto agli assi di viabilità est-ovest e nord-sud e quindi adatta ad ospitare un polo logistico di interscambio che darebbe vita a una “rivoluzione” del trasporto pubblico nel segno di una mobilità più fluida e meno impattante in linea con quanto previsto da Snai (Strategia Nazionale Aree Interne), Regione e Provinc ia di Reggio”.
Secondo Olmi: “l’hub a Puianello rappresenterebbe il naturale anello di connessione tra Reggio (e in particolare Tecnopolo, Mediopadana, casello autostradale, zona industriale Mancasale, Università e poli scolastici superiori) e l’Appennino e, inoltre, sarebbe l’occasione per sanare decenni di criticità (traffico, inquinamento e sicurezza stradale) causati dall’attraversamento nella frazione della ex statale 63”.
“Queste proposte di una possibile estensione di questa tranvia urbana che al momento serve la città capoluogo rientrano all’interno di una fattibilità tecnica che è in fase di verifica e studio – osserva l’assessora Carlotta Bonvicini -. Laddove ci sia la possibilità di attivare percorsi più ampi che mettono in comunicazione anche i comuni della provincia di Reggio ben vengano”.