Realizzare fibre per favorire la contaminazione fra il biomedicale classico e la medicina rigenerativa. Contribuire alla sfida del cambiamento climatico attraverso la promozione dell’innovazione verde e la trasformazione del sistema produttivo locale.
E, ancora, realizzare, recuperando spazi pubblici e privati, presìdi di ricerca, incubatori di impresa e coworking ma anche startup nei campi nutraceutico, cosmeceutico, robotica, biomedico e dei sistemi elettrochimici di accumulo e conversione dell’energia. Quindi sperimentare l’Ict, i sistemi integrati di telecomunicazione, alla moda, nonché rafforzare la filiera regionale dell’idrogeno, accompagnando i processi di trasformazione industriale.
Sono gli obiettivi di 20 progetti, presentati da soggetti pubblici e privati anche associati, che saranno realizzati in Emilia-Romagna e finanziati con un contributo della Regione di quasi 10 milioni di euro nell’ambito del Programma regionale attività produttive. Gli investimenti generati sul territorio emiliano-romagnolo arriveranno quasi a 19 milioni di euro.
Dalla Giunta regionale è arrivato il via libera alla graduatoria delle iniziative che puntano al consolidamento e al rafforzamento delle strutture a sostegno della promozione dell’attività d’impresa nonché alla ricerca industriale, allo sviluppo e al conseguente trasferimento tecnologico alla produzione.
“Un ulteriore tassello per mettere il sistema delle imprese e della ricerca pubblica e privata nelle migliori condizioni per agganciare la ripartenza post pandemia. L’obiettivo di questa misura –affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla– è infatti quello di individuare delle progettualità che favoriscano il rafforzamento strutturale regionale del sistema produttivo, creando dei meccanismi di circolazione della conoscenza, di sviluppo di idee progettuali, di utilizzo di risorse tecnologiche e umane. Gli interventi finanziati andranno a creare connessioni territoriali sempre maggiori con il sistema della conoscenza e dell’innovazione rilanciando e rigenerando i sistemi produttivi, per dare nuovo slancio alla crescita e alla buona occupazione”.
I progetti
Nel bolognese sono 4. A Bologna si va dal centro polifunzionale della filiera della musica, cultura e creatività alle officine metropolitane per il nuovo lavoro, fino alle serre dei giardini Margherita, mentre a Ozzano si realizzerà l’implementazione strumentale del laboratorio di biologia molecolare della Fondazione Iret.
Nel ferrarese (3 progetti): la realizzazione infrastrutturale di “Industry 4.0 Innovation Hub” del Tecnopolo di Ferrara; a Bondeno la Fabbrica del Borgo e a Tresignana l’immobile ex Calefo spazio per creatività, arte, lezioni e formazione. In provincia di Forlì-Cesena (3 progetti): a Forlì 2H2FORLAB – Laboratorio regionale per una filiera dell’idrogeno sostenibile, a Cesena la riqualificazione di un immobile di proprietà comunale in zona Stazione ferroviaria da destinare a incubatore d’impresa mentre a San Mauro Pascoli, Villa Torlonia, Tech4Fashion Hub – Incubatore di startup innovative nel campo della moda e Ict.
Nel modenese 3 progetti: a Modena nel Parco dell’Automotive realizzazione di spazi per l’incubazione, l’accelerazione e la crescita di start-up del settore automotive e mobilità; a Castelvetro I.nnovation B.iomaterial H.ub e a Mirandola potenziamento del Biomedical Village con nuovi spazi per il supporto alla realizzazione di prodotti e servizi in ambito Medtech per le imprese e start up. In provincia di Ravenna (4 progetti): a Cotignola, progettazione e realizzazione di un laboratorio di prova per materiali plastici ecosostenibili destinati al settore automotive, packaging, arredamento e altri settori minori Nextethic Lab; due a Faenza: l’infrastruttura di ricerca industriale e innovazione per la sicurezza e la qualità degli ambienti di vita, la sicurezza dei materiali, la sostenibilità di prodotto e di processo nonché all’incubatore Torricelli, un laboratorio di eco design e prototipazione; a Marina di Ravenna il potenziamento e completamento del centro di ricerca. A Reggio Emilia la Fondazione Rei presenta il progetto Digital Automation Lab – Fabbrica del Futuro 4. Novafeltria (Rimini) il Comune propone Valpharmarecchia, presidio di ricerca, incubatore di impresa e coworking.
Gli obiettivi progettuali
Si tratta di progetti di espansione e di qualificazione di spazi pubblici e privati da mettere a disposizione dell’attività di ricerca industriale ma anche per l’organizzazione di spazi per la presenza delle imprese e per la collaborazione con organismi di ricerca, anche nell’ambito dei Tecnopoli e in collaborazione con essi.
Diverse iniziative puntano all’avvio e al potenziamento di incubatori d’impresa, consistenti nella realizzazione di infrastrutture e strutture al servizio dello sviluppo di nuove idee imprenditoriali e lavori innovativi, anche con approcci che integrano l’aspetto economico con quello della sostenibilità e dell’inclusione sociale. Gli incubatori/acceleratori di impresa sostenuti da questa misura vanno intesi dunque come strutture generative di idee e progetti, con un effetto moltiplicatore e di coinvolgimento sul territorio, inclusi fablabs e diverse forme di acceleratori/hubs/coworking.
Previsti anche recupero, ampliamento infrastrutturale e modernizzazione dal punto di vista tecnologico delle strutture di promozione di impresa, inclusi eventuali strutture di laboratorio se collegate e contigue agli spazi e servizi per spin offs e start ups nonché spazi per lo sviluppo digitale delle imprese.