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MILANO (ITALPRESS) – La spesa delle famiglie italiane in beni durevoli a fine anno supererà per la prima volta la soglia dei 75 miliardi di euro con una crescita del 2,3% in volumi e del 9,4% in valore sul quale incide un aumento medio dei prezzi pari al 7%. Sono le stime dell’Osservatorio Findomestic 2023, realizzato dalla società di credito al consumo del Gruppo BNP Paribas in collaborazione con Prometeia e giunto alla sua trentesima edizione. A determinare quest’andamento è soprattutto l’accelerazione del mercato della mobilità, in recupero del 18,8% sull’anno scorso per un fatturato di 41,5 miliardi grazie a una netta inversione di tendenza del settore auto, che non riesce tuttavia a colmare il gap in volumi rispetto al pre Covid; sostanzialmente stabile, invece, il settore casa, che chiuderà il 2023 a -0,3% (33,5 miliardi), con un’espansione del 4,9% dei grandi elettrodomestici e del 2,3% dei mobili che controbilanciano i forti cali dell’elettronica (-24,8%) e dell’information technology (-6%). “La performance del mercato dei durevoli è l’esito dell’intreccio fra l’aumento del 2,3% dei volumi e l’incremento del 7% dei prezzi medi d’acquisto – commenta Gilles Zeitoun, AD e DG di Findomestic -. Il giro d’affari del 2023 è superiore di 6 miliardi rispetto al precedente record del 2019, un risultato positivo per i consumi di durevoli, sul quale incide certamente l’inflazione ma anche il crescente orientamento dei consumatori all’acquisto di beni di gamma più alta rispetto al passato”. Secondo l’Osservatorio Findomestic il valore dei consumi di durevoli è in crescita a doppia cifra in sei regioni italiane. “Gli incrementi top – ha descritto Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic – si registrano in Lazio, Toscana (entrambe a +10,8%) e Lombardia (+10,5%); in fondo alla classifica si trovano, invece, Puglia (+6,6%) e Trentino-AA (+6,7%). In valore assoluto, la Lombardia si conferma prima in Italia con un mercato da 15,2 miliardi”.
Nel comparto dei mobili, l’aumento in valore del 2,3% è la conseguenza del -2,7% dei quantitativi e di un aumento dei prezzi medi d’acquisto pari al 5,1%: il fatturato totale raggiunge i 17,26 miliardi. La telefonia, con un giro d’affari in crescita dello 0,7% raggiunge quota 6,24 miliardi. Gli elettrodomestici toccano i 6 miliardi (+3,5%). I grandi crescono del 4,9% grazie al +6,9% dei prezzi. Sul fronte dei piccoli elettrodomestici, un quadro di sostanziale stabilità con il fatturato a +0,9%. L’information technology, invece, patisce la frenata post pandemica: la spesa totale di 2,26 miliardi è in discesa del 6%. Da gennaio a settembre, le vendite di pc portatili sono in calo (-16,6%), mentre risulta in forte espansione la domanda di digital assistant (+19,6%). Infine, il comparto dell’elettronica di consumo scivola a 1,78 miliardi con una perdita del 24,8%.
Doppio segno “più” per il settore dei veicoli con il +10,5% dei volumi e il +7,6% dei prezzi che fanno schizzare l’aggregato al +18,8% in valore. Nel 2023, la domanda di auto nuove da parte di privati rialza la testa con un ottimo +12,9% in volume, che tuttavia non basta ancora a colmare il gap (-20%) rispetto al 2019. Il fatturato del nuovo sfiora i 17 miliardi con una crescita del 18,2%. L’usato continua a valere più del nuovo con un giro d’affari che, a fine anno, sfiorerà i 22 miliardi, in crescita del 18,8%. grazie a prezzi medi d’acquisto in salita del 10,5% (il doppio rispetto al nuovo). Il comparto dei motoveicoli, infine, è il più virtuoso: cresce in volume (+33,1%) rispetto al 2019.
-foto ufficio stampa SEC Newgate Italia-
(ITALPRESS).


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