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Bologna, aggressione verbale ai danni di un autista: Tper stigmatizza questo genere di comportamenti“Ieri si è verificato un ennesimo episodio di inaccettabile aggressione verbale ai danni di un nostro autista seguito da diffamazione sui social” – spiega l’Azienda con una nota.

“Un utente ha infatti ripreso un conducente mentre veniva accusato con urla inaccettabili e minacce dallo stesso trasportato. Nella “storia” affidata a Instagram viene usata, con inqualificabile leggerezza, la parola razzismo attribuendo comportamenti non corretti al lavoratore, senza alcun contraddittorio. Tper si è immediatamente attivata acquisendo anche la versione del lavoratore. Una versione che convince”.

A quando si è potuto oggettivamente appurare, anche con altri riscontri – prosegue l’azienda –  l’utente ha dapprima tentato di salire sull’autobus dalla porta sbagliata, quella deputata alla discesa, e poi è arrivato in corsa alla porta anteriore. Questo ha tratto in inganno l’autista che non aveva la corretta visuale e ha azionato il meccanismo di chiusura delle porte urtando leggermente il passeggero, fatto di cui si è prontamente scusato.

Il cittadino ha però iniziato ad inveire sentendosi discriminato per le sue origini, cosa di cui non vi è prova alcuna”.

“Tper è intransigente di fronte a qualunque possibile episodio riconducibile anche solo lontanamente a discriminazioni o razzismo. E per questo sarà condotta una ulteriore seria istruttoria.

Allo stesso modo – continua la nota – non può però tollerare che propri collaboratori vengano accusati senza alcun contraddittorio ed esposti alla gogna mediatica di un social media.

Per questo motivo è stato chiesto all’utente di rimuovere le immagini e di instradare la sua protesta nei canali corretti. Successivamente a questa comunicazione l’utente ha dichiarato, con messaggi via social, che né sito né il call center funzionavano (nella sola giornata di ieri sono arrivate decine di altre segnalazioni sul sito e molte decine di telefonate, anche in ragione dello sciopero odierno).

Un operatore TPER allora ha scritto al cittadino invitandolo a fornire un numero di telefono per essere ricontattato, ma nemmeno questa strada ha soddisfatto l’utente che ha preferito dedicare a questo episodio una ulteriore vetrina social”.

Al di là del caso specifico su cui l’azienda farà certamente ulteriori verifiche pur ribadendo la piena solidarietà al collega autista, Tper comunque desidera invitare tutti ad una riflessione seria sull’esigenza che episodi di questo genere non si verifichino più.

“Non è possibile filmare e pubblicare sui social con accuse infamanti persone che stanno lavorando in una situazione oggettivamente difficile.

Al lavoratore – conclude Tper – va dunque ancora una volta tutta la solidarietà dell’azienda e l’apprezzamento per come ha saputo mantenere calma e professionalità anche durante l’aggressione verbale come dimostra peraltro proprio il video postato dall’utente”.


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