In epoca anteriore e prossima al 2017, un uomo di 34 anni – rispettivamente figlio e fratello degli odierni arrestati – avrebbe approfittato della fiducia che un 70enne riponeva in lui, tanto da poter disporre delle chiavi di casa dell’anziano che, nell’estate del 2017, gliele aveva affidate partendo per un viaggio all’estero. Fiducia che è costata cara alla vittima, che oltre a ritrovarsi il conto corrente svuotato per circa 5.000 euro e l’ammanco di alcuni preziosi in oro che oltre all’importante valore economico avevano un grande valore affettivo, si è ritrovato anche estinta la polizza vita dove aveva versato circa 300.000 euro. Soldi che la “persona di fiducia”, con la compiacenza della madre e del fratello ha fatto confluire in vari libretti, per poi impossessarsene. Per questi fatti una 55enne e il figlio 31enne ieri sono stati arrestati dai Carabinieri di Brescello.
A seguito della denuncia formalizzata dalla vittima e le conseguente indagini svolte, i due sono stati condannati con sentenza della Corte d’Appello di Bologna (che ha riformato quella di primo grado emessa dal tribunale di Parma), alla pena di 3 anni e 3 mesi di reclusione. La sentenza è divenuta definitiva nel giugno 2024, dopo che la Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso presentato dai condannati. Quindi l’ufficio esecuzioni penali della Procura di Parma ha emesso l’ordine per la carcerazione che è stato trasmesso ai carabinieri di Brescello, nel cui comune i due risiedono. I militari della locale stazione, ricevuto il provvedimento restrittivo vi hanno dato esecuzione, raggiungendo i due nella loro abitazione. Dichiarati in stato d’arresto, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la competente Casa Circondariale per l’espiazione della pena.