Le associazioni dei consumatori dell’Emilia-Romagna chiedono a Comuni, Regione e multiutilities una risposta all’altezza della storia della nostra regione ad una condizione mai vista prima. Non possiamo attendere oltre, siamo immersi in una tempesta alla quale potrebbe aggiungersi a breve uno tsunami, che colpirà ancora di più la parte più debole delle famiglie e dei cittadini. In tanti rischiano di non potere più rialzarsi.
Nei mesi scorsi le associazioni dei consumatori dell’Emilia-Romagna hanno sviluppato un’importante attività per la tutela di cittadini e famiglie alle prese con gli elevati aumenti del prezzo dell’energia elettrica e del gas. Oggi la situazione dei prezzi, invece di migliorare o stabilizzarsi, al contrario, è esplosa. Gli aumenti si collocano, al mercato libero, tra il 400% e il 700%. Le cose non vanno meglio nel mercato tutelato. Il decreto Aiuti bis di agosto, che sembrava potesse fungere da argine, non sta producendo effetti significativi sul contenimento delle tariffe.
Parte da qui l’esigenza delle associazioni dei consumatori dell’Emilia-Romagna di riprendere subito l’iniziativa nei confronti delle multiutilities, della Regione e dei Comuni per ottenere risposte per le famiglie che altrimenti non saranno in grado, in molti casi, di fare fronte agli aumenti dei costi energetici e del generale rincaro del costo della vita.
La prima parte delle nostre richieste è rivolta alle multiutilities Hera, Iren, Aimag; è necessario il monitoraggio della situazione, debbono migliorare le misure a favore degli utenti, vanno prolungate le rateizzazioni, a prescindere dalle decisioni del Governo, almeno fino al prossimo aprile.
Altro capitolo fondamentale riguarda le sospensioni dei distacchi per un periodo predefinito, per alcune fasce di utenti maggiormente vulnerabili. Per alcune attività di carattere sociale, come empori alimentari, mense gratuite, ricoveri notturni gratuiti, chiediamo di azzerare o ridurre notevolmente (almeno dell’80%) le bollette di gas e energia elettrica per i mesi di novembre, dicembre, gennaio e febbraio.
Per le famiglie che hanno il teleriscaldamento riteniamo necessaria una riduzione complessiva delle bollette, come già si sta facendo in altre realtà. Inoltre chiediamo di innalzare almeno a 20.000€ la soglia ISEE per avere diritto al bonus per il quale che chiediamo venga portato a 1000 €.
Riteniamo che le multiutilities debbano adottare politiche commerciali e tariffarie maggiormente ispirate a criteri di carattere sociale; così come riteniamo che i dividendi e gli extra profitti debbano essere indirizzati a favore degli utenti.
Anche la Regione Emilia-Romagna, a fronte dell’aggravarsi dell’emergenza, svolge un ruolo fondamentale, come è avvenuto durante la fase acuta della pandemia Covid. Chiediamo alla Regione l’istituzione di fondi destinati a categorie sociali con situazioni di particolare criticità; chiediamo misure di sostegno al terzo settore e il coinvolgimento, anche per il loro ruolo di divulgatori, delle associazioni dei consumatori nella task force sulle energie rinnovabili e nel tavolo comunità energetiche.
Un ruolo fondamentale lo possono svolgere i Comuni, innanzitutto quelli con impianti di teleriscaldamento e che in questi anni hanno avallato tariffe, costruite dalle società di gestione, a sfavore dei cittadini, come ad esempio quelli che producono calore attraverso fonti alternative al gas metano, pur applicando il prezzo di quest’ultimo.
Occorre ricalcolare le tariffe in base ai reali costi di produzione e altresì sostenere un adeguamento dei bonus e della scontistica agli utenti.
I Comuni devono destinare parte dei dividendi – almeno la quota eccedente la media degli ultimi anni – delle multiutilities di cui sono soci, a misure di contrasto della povertà energetica e per l’efficientamento energetico delle abitazioni dei cittadini a basso reddito.
La recente legge regionale sulle comunità energetiche rappresenta un punto di riferimento importante per sviluppare questa nuova modalità di produzione e consumo dell’energia elettrica, in quest’ottica occorre che gli enti locali debbono lavorare rapidamente a un vero e proprio piano comunale (o di Unioni di Comuni) di sviluppo delle comunità energetiche.
Al fine di sostenere i cittadini in difficoltà per i rincari energetici e per il generale e pesantissimo aumento del costo della vita, vanno previste misure straordinarie per la tariffa dei rifiuti, incrementi della scontistica e forme flessibili di pagamento. Tale attenzione va mantenuta per il pagamento di tutti i servizi comunali.
Per raggiungere gli obiettivi indicati le associazioni dei consumatori dell’Emilia-Romagna chiedono che il confronto si apra senza indugi. La partita in gioco è straordinaria, e l’approccio generale deve essere conseguente.