Due nuovi ecografi per rafforzare l’assistenza sanitaria in Appennino modenese. I dispositivi sono in funzione da qualche settimana presso le Case della Salute di Pievepelago e Fanano, per rafforzare la presa in carico dei pazienti, soprattutto donne in gravidanza. In entrambe le strutture gli ecografi saranno a disposizione del Consultorio ginecologico-ostetrico per ecografie di supporto: dalla datazione nella gravidanza iniziale, alla rilevazione del battito cardiaco fetale laddove altrimenti difficoltosa, al controllo del posizionamento intrauterino del feto e della sede placentare fino al corretto posizionamento di un dispositivo intrauterino e il controllo dello spessore endometriale in caso di sanguinamenti uterini anomali o la presenza di una massa pelvica.
Nella Casa della Salute di Fanano l’ecografo sarà anche a disposizione del Servizio di Radiologia che renderà disponibili alcune prestazioni ecografiche in concomitanza delle sedute di radiologia tradizionale. Sempre nella struttura di Fanano, stante il numero non elevato di prenotazioni, si è deciso di dar vita a un progetto sperimentale per ottimizzare l’uso del dispositivo, che coinvolge direttamente nella prescrizione i Medici di Medicina Generale (MMG) del solo sub-ambito di Fanano-Sestola-Montecreto.
L’ecografo sarà poi progressivamente in uso diretto degli stessi MMG afferenti alla Casa della Salute e dei Medici del Punto di Primo Intervento addestrati all’uso, ipotesi che sarà poi perseguita anche a Pievepelago.
“Questi due nuovi ecografi danno una risposta reale all’integrazione assistenziale per le utenti femminili del territorio della montagna del Frignano – afferma la Responsabile dei Consultori Ostetrico-Ginecologici, Stefania Travagli -. E’ altrettanto significativo il progetto sperimentale su Fanano che coinvolgerà ulteriormente i Medici di Medicina Generale dell’area”.
“Gli ecografi garantiranno un’estensione delle competenze diagnostiche per le problematiche di carattere internistico – dichiara Carlo Serantoni, Direttore del Distretto Sanitario di Pavullo -. Tutto ciò dà concretezza a quel concetto di prossimità che dovrebbe sempre più avvicinare i luoghi di cura ai luoghi di vita in una dimensione extra-ospedaliera, comunque riempita di qualità e di prestazioni. Un percorso certamente da completare, ma dalle prospettive interessanti e promettenti”.