“Sia dunque onore a Mastro Pietro e alla sua arte”: così Matilde di Canossa, magistralmente interpretata da Elisa Montruccoli, ha concluso il suo saluto, in qualità di ospite d’onore, “tornata, dal passato, nei luoghi che furono il cuore dei miei domini”, al termine della presentazione del premio di studio dedicato a Pietro Gambarelli, ricercatore storico e scultore della pietra, prematuramente scomparso lo scorso anno.
L’altro pomeriggio, nel borgo antico di Bergogno, sotto il pergolato della famiglia Gambarelli, che ha promosso l’iniziativa, patrocinata dalla Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi, sezione di Reggio Emilia, dal Comune di Casina e dalla Pro loco del paese, sono convenuti appassionati, ricercatori e studiosi di storia locale, oltre a un nutrito pubblico.
La conduttrice Giovanna Caroli ha aperto l’evento ricordando, fra l’altro, come nel 2015, proprio in quel luogo, in occasione della presentazione del primo libro di storia locale curato da “Piero”, com’era conosciuto da tutti, si era pensato a un secondo volume. “E il concorso che stiamo inaugurando – ha sottolineato la Caroli – ci permette, in un certo senso, di esaudire la volontà dell’autore di proseguire nella ricerca storica su Bergogno e le terre canossane”.
Il sindaco Stefano Costi ha ricordato come ovunque, in paese, ci sia il segno tangibile dell’opera di Gambarelli, dalle sculture in arenaria ai progetti che con tanta dedizione aveva portato avanti per il recupero e la valorizzazione del borgo e del territorio circostante. “Un pregevole bassorilievo di Piero – ha rilevato – si trova anche nell’antico municipio della cittadina di Frizlar, in Germania, gemellata con il nostro Comune”.
E’ quindi intervenuto il presidente della giuria, il fratello gemello Giuseppe Gambarelli, che ha tra l’altro evidenziato un altro aspetto della vita di Pietro, la sua apprezzata attività come infermiere nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Castelnovo Monti. “Lui – ha inoltre affermato – aveva una vera e propria venerazione per la figura di Matilde. Le vicende medievali che hanno visto protagonista quella grande donna sono sicuramente state una delle principali motivazioni che lo hanno accompagnato nelle sue ricerche storiche e pure nelle sue espressioni artistiche”.
Le principali caratteristiche del bando e del regolamento del concorso, che si snoderà in quattro edizioni, sono state illustrate da Giovanna Caroli e riprese dal presidente della Deputazione reggiana di storia patria, Giuseppe Adriano Rossi, che ha ribadito: “Il premio a lui intitolato si colloca certamente nella prospettiva che Gambarelli scriveva nella premessa della sua pubblicazione, in cui sperava ‘che amici e compaesani continuino l’opera di scoperta e valorizzazione’. La sezione di Reggio della Deputazione, che iniziò l’attività nel 1861, ha sempre avuto attenzione per le vicende matildiche. Alla luce di ciò abbiamo ben volentieri accolto l’invito della famiglia a contribuire nella stesura dei documenti e a far parte della commissione giudicatrice”.
Lucia Barbieri, presidente della Pro loco, ha fatto gli onori di casa: “Ieri abbiamo inaugurato, fra le altre cose, la fontana di acqua solforosa tanto voluta da Pietro. E’ stato un amico per Bergogno ed ha collaborato per renderlo sempre più bello ed accogliente”.
Nella sua relazione finale, Giuseppe Giovanelli ha voluto sottolineare l’entusiasmo e la costanza di Gambarelli nell’apprendere l’arte della ricerca storica. “Mostrava una notevole voglia d’imparare e di cimentarsi – ha attestato – e in poco tempo aveva compiuto passi da gigante”. Lo studioso ha infine illustrato le molteplici fonti e osservazioni e i vari strumenti che possono aiutare una buona ricerca storica dal medioevo al secolo scorso. Un suggerimento anche a coloro che si appresteranno a presentare le proprie opere per il premio di studio 2022-23, con scadenza il 28 febbraio prossimo, per un valore di 2.500 euro, la cui documentazione ufficiale sarà a breve disponibile sul sito del Comune casinese o contattando da subito la segreteria del concorso (Eva Barbieri, 347 6912689, eva.barbieri58@gmail.com).
A conclusione è avvenuto il ringraziamento ufficiale, ai relatori e a tutti i presenti, da parte di Enzo Gambarelli, a nome dell’intera famiglia. Hanno fatto seguito la suggestiva apparizione della Grancontessa di Canossa e un momento conviviale.