Era la sera del 6 dicembre 2004 quando l’allora 56enne Franco Capanni – deceduto nel frattempo per altre cause nell’aprile del 2019 – mentre si trovava all’intero della sua stalla, ubicata nella frazione Casale di Castelnovo Monti, era stato raggiunto alle spalle e colpito più volte al torace e ad un braccio, venendo ricoverato in prognosi riservata presso l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Sul posto intervennero subito i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia unitamente ai colleghi del Nucleo Operativo di Castelnovo né Monti, i quali accertarono che il tentato omicidio era stato commesso attorno alle 18.00 precedenti da parte di ignota persona riuscita a dileguarsi.
L’ampia ed articolata attività investigativa intrapresa, tuttavia, non aveva permesso di giungere all’identificazione dell’autore del tentato omicidio, tanto da vedere il caso ascritto ad opera di ignoti. Nel corso dello screening dei casi irrisolti, che periodicamente i Carabinieri del Nucleo Investigativo esaminano e rielaborano anche alla luce dell’evoluzione delle tecniche investigative, i militari reggiani hanno acquisito elementi indiziari a carico di G.D.O., un pregiudicato salito alla ribalta delle cronache nel novembre del 2017 essendo stato arrestato dai carabinieri per l’omicidio del 31enne Francesco Citro, attinto mortalmente da diversi colpi di pistola mentre si trovava nel ballatoio della sua abitazione di Reggiolo. Le indagini ad ampio spettro condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, coordinati dalla Dr.ssa Maria Rita Pantani della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, che hanno visto, tra le altre, l’escussione testimoniale delle persone all’epoca in contatto con il pregiudicato, hanno portato alla risoluzione del cold case, identificando proprio nello stesso G.D.O. l’autore del tentato omicidio compiuto per motivi passionali. La vittima infatti, all’interno di un bar del luogo, aveva rivolto degli apprezzamenti nei confronti dell’allora compagna del pregiudicato, innescando, in un primo momento, la reazione del figlio della donna che era riuscito ad allontanare il Capanni. La stessa sera il pregiudicato, andato a prendere a lavoro il ragazzo, apprendeva quanto accaduto nella mattinata, per cui lungo la strada di casa, si fermava nei pressi della stalla della vittima, che aggrediva alle spalle colpendolo ripetutamente con un coltello in suo possesso. L’arma utilizzata per il delitto, nonostante le indicazioni fornite dal figlio dell’ex compagna e le ricerche effettuate in loco, non è stata ancora rinvenuta.
Dopo i fatti, lo stesso autore aveva minacciato di morte la compagna e il figlio, costringendoli per paura al lungo silenzio. Silenzio che è continuato anche dopo la fine della relazione sentimentale interrotta dalla donna per un episodio di violenza subita. La Procura della Repubblica di Reggio Emilia, nella persona della Dr.ssa Maria Rita Pantani, concordando con le risultanze investigative, ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini, ex art. 415 bis, che questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia hanno notificato a G.D.O. in carcere, dove si trova ristretto come anzidetto per l’omicidio del 31enne Francesco Citro.