Appena sei giorni fa era stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a seguito dell’arresto per un furto in abitazione con l’aggravante dell’uso della violenza. L’uomo un 50enne ucraino, che in pochi giorni si era reso responsabile di gravi episodi delittuosi, infatti era stato denunciato alla Procura reggiana per maltrattamenti contro familiari o conviventi, lesioni personali gravi, porto di armi od oggetti atti ad offendere, per aver maltrattato e vessato fisicamente il suo convivente, cagionandogli complessivamente lesioni giudicate guaribili in 40 giorni, inoltre, a seguito di perquisizione personale eseguita nei suoi confronti era stato trovato in possesso di una roncola di cm 42. Uno degli ultimi più gravi fatti, quando il 7 luglio scorso, intorno alle 20:00 il 50enne, in preda all’ira, prendeva a calci e pugni la porta di ingresso di casa del suo compagno, nel tentativo di sfondarla, e non riuscendo nell’intento, si recava al piano superiore ed iniziava ad inveire contro la porta di un ulteriore abitazione con all’interno i proprietari. Questi ultimi, in preda al terrore si rifugiavano, in camera da letto, chiudendo la porta a chiave. Riuscito a sfondare la porta, l’uomo entrava in casa ed in brevi attimi, asportava un tablet, un telefono cellulare e le chiavi dell’autovettura del proprietario dell’abitazione del valore di 2.500 euro, per poi andare via. Nel frattempo giungevano i carabinieri della stazione di Toano e del nucleo operativo radiomobile di Castelnovo né Monti che erano stati inviati sul posto dalla locale Centrale Operativa, allertata dalle segnalazioni giunte da alcuni condomini del palazzo. Il presunto autore del furto, è stato tuttavia rintracciato e bloccato dopo pochi minuti dai militari della stazione carabinieri di Toano, che lo hanno trovato in possesso della refurtiva poi restituita al legittimo proprietario.
Per questi motivi il 7 luglio scorso, il 50enne, un cittadino dell’est Europa veniva arrestato con l’accusa di furto aggravato e quindi ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura della Repubblica di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, che, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’uomo, però, dopo la sua liberazione, si è reso irreperibile, violando la misura cautelare che gli era stata applicata. Pertanto la Procura reggiana in data odierna ha chiesto e ottenuto l’ordinanza di aggravamento della misura cautelare, dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, con la misura cautelare di custodia in carcere e veniva quindi eseguita dai carabinieri che arrestavano l’uomo conducendolo in carcere.