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Centro Adolescenza Azienda USL di Modena: attivato un nuovo form online per il primo contatto
La Responsabile dei Centri per l’Adolescenza dell’Ausl, Maria Corvese

Un servizio vicino ai giovani anche durante la pandemia e adesso ancora più raggiungibile grazie ad una modalità di contatto più mirata e veloce. Il Centro Adolescenza dell’Azienda USL di Modena – in tutte le sedi presenti in provincia – cambia la modalità di primo accesso, attivando un form conoscitivo dell’utente. Viene in questo modo sospeso il numero di WhatsApp attivato con l’emergenza sanitaria, che aveva permesso di raccogliere le richieste dei giovani modenesi. Il form appena lanciato permetterà di inquadrare più velocemente l’esigenza degli utenti, riducendo i tempi di attesa per la presa in carico della richiesta.

Il form e tutte le informazioni sul Centro Adolescenza e le sedi in provincia sono disponibili all’indirizzo https://www.ausl.mo.it/centro-adolescenza.

Il Centro Adolescenza, il cui accesso rimane previo appuntamento, è un servizio completamente gratuito dedicato ai giovani dai 14 ai 20 anni, che vivono stati di tristezza prolungata, ansia, attacchi di panico e cambiamenti che creano criticità.

Il servizio è stato garantito anche durante la pandemia, confermando numeri importanti: 561 gli accessi complessivi in tutte le sedi nel 2020 (di cui 336 prime visite), 836 nel 2021 (473 prime visite), mentre sono già 485 nei primi sei mesi del 2022 (268 prime visite).

“Oggi gli adolescenti sono consapevoli dei propri bisogni di salute psicologica e sono disponibili a chiedere aiuto ad adulti autorevoli – dichiara Maria Corvese, Responsabile dei Centri per l’Adolescenza dell’Azienda USL di Modena -. Le loro richieste riguardano soprattutto problemi legati all’ansia, alla tristezza e, più in generale, alla gestione delle emozioni. Nel 2021 i ragazzi che sono passati per il Centro Adolescenza sono stati il 32% in più del 2020, mentre i dati del primo semestre sembrano, invece, confermare il numero di contatti dello scorso anno. La pandemia e la conseguente necessità di programmare gli accessi ci ha indotto nel 2020 ad aprire le richieste su WhatsApp. Questo canale ha funzionato bene, come conferma anche l’aumento dei contatti, ma nel tempo è emersa la necessità di introdurre uno strumento come il form che permetterà di accorciare i tempi per l’accesso alla fase di ascolto e consulenza psicologica”.

 


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