L’Emilia-Romagna protagonista assoluta ai David di Donatello, il maggiore riconoscimento del cinema italiano, che ha visto premiati ‘Volevo nascondermi’ di Giorgio Diritti come miglior film e ‘L’incredibile storia dell’Isola delle Rose’ di Sidney Sibilia, che ha visto la bolognese Matilda De Angelis ottenere la statuetta come miglior attrice non protagonista. Il primo lungometraggio sostenuto dal Fondo Audiovisivo regionale, il secondo girato anche nel nostro territorio con il supporto di Emilia-Romagna Film Commission.
Toccanti le parole dell’amministratore delegato di Palomar, Nicola Serra, dopo la premiazione di ‘Volevo nascondermi’ come Miglior Film, con le quali si è chiusa la 66esima edizione dei David: “Volevo fare una dedica alla mia terra, che è l’Emilia-Romagna. È la terra anche di Ligabue, di Giorgio Diritti, di Tania Pedroni e Carlo Degli Esposti; è la terra che mette l’accoglienza al centro, e questo oggi è molto importante”.
“E’ stata una serata indimenticabile per il cinema italiano e per l’Emilia-Romagna e un giusto riconoscimento al lavoro di tanti professionisti d’eccellenza che hanno operato con passione e impegno nonostante il periodo difficilissimo per il settore- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. In questi anni abbiamo triplicato i fondi regionali per la cultura e continueremo a investire in questa direzione, compreso il comparto del cinema e dell’audiovisivo, fondamentali per la ripartenza. Sempre più case produttrici scelgono l’Emilia-Romagna, per i set naturali che offre e per le professionalità che qui sono presenti. Il cinema- chiude Bonaccini- diventa così strumento di crescita e occupazione, oltre che di valorizzazione del nostro territorio”.
“Si sta rivelando realistico– sottolinea l’assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori– il sogno di tanti produttori, registi, sceneggiatori, scenografi, musicisti: una Emilia-Romagna sempre più terra di cinema, capitale del cinema italiano. E si sta rivelando utile che la Regione Emilia-Romagna, con la Film Commission, assecondi e potenzi questa tendenza con finanziamenti e servizi, anche coordinando l’impegno dei Comuni. Sono convinto che, se ci fosse un David per le Film Commission, la nostra avrebbe guadagnato almeno una nomination. Almeno. Ora, se vogliamo imparare dalle esperienze di successo, dobbiamo potenziare i nostri schemi operativi nella direzione di una vera e propria politica industriale dell’audiovisivo”.
Ed eccezionale il David di Donatello 2021 lo è stato veramente, sin dalla proclamazione dei finalisti lo scorso marzo, grazie alla pioggia di nomination per il cinema del territorio, che ha guidato le cinquine con 15 candidature per ‘Volevo Nascondermi’ di Giorgio Diritti e 2 (Miglior attore protagonista e Miglior sceneggiatura non originale) per ‘Lei mi parla ancora’ di Pupi Avati,opere sostenute dal Fondo Audiovisivo regionale. Ai due titoli si è aggiunta inoltre ‘L’Incredibile storia dell’Isola delle Rose’ di Sidney Sibilia – girato a Malta, ma anche a Bologna, Rimini e Riccione con il supporto di Emilia-Romagna Film Commission – che ha concorso alle prestigiose statuette con 10 nomination.
Le aspettative della vigilia non sono state disattese, e l’Emilia-Romagna è così stata nuovamente consacrata come “Terra dei David”.
‘Volevo nascondermi’, prodotto da Palomar con Rai Cinema, e realizzato tra Guastalla, Gualtieri e Reggio Emilia, racconta la vita del pittore Antonio Ligabue. Il suo talento e la sua fragilità sono stati magistralmente espressi da Elio Germano, a cui è stata conferita la statuetta come Miglior attore protagonista. Oltre a questo, il già pluripremiato film si è aggiudicato il riconoscimento per: la Miglior Regia (Giorgio Diritti); il Miglior Autore della fotografia (Matteo Cocco); la Miglior Scenografia (Ludovica Ferrario, Alessandra Mura, Paola Zamagni); il Miglior Acconciatore (Aldo Signoretti); il Miglior Suono (Carlo Missidenti, Filippo Toso, Luca Leprotti, Marco Biscarini, Francesco Tumminello).
La soddisfazione è tanta anche per Matilda De Angelis, premiata come Miglior Attrice Non Protagonista de ‘L’incredibile storia dell’Isola delle Rose’. Prodotto da Groenlandia – casa fondata da Matteo Rovere e da Sidney Sibilia – il film, tra le punte di diamante del catalogo Netflix, racconta la vita e il genio dell’ingegnere bolognese Giorgio Rosa che, sull’onda del mare rivoluzionario sessantottino, costruì una piattaforma artificiale galleggiante, in prossimità di Torre Pedrera, al largo di Rimini, fuori dalle acque territoriali, proclamandola stato indipendente. Un inno giovanile alla libertà, il suo, che divenne micro universo, con l’Esperanto come lingua ufficiale, e gestito da un proprio Governo, gettando per quasi un anno scompiglio tra le istituzioni e l’opinione pubblica italiana e internazionale. Il sogno di Rosa – morto nel 2017 – si infranse tra i flutti nella primavera del 1969, con la distruzione della piattaforma e del suo mondo utopico. L’Isola delle Rose si è aggiudicata la statuetta anche per il Miglior Attore Non Protagonista (Fabrizio Bentivoglio) e per i Migliori effetti visivi (Stefano Leoni, Elisabetta Rocca).
Una menzione speciale va infine a ‘Gas Station’ della giovane Olga Torrico, che si è distinto nella cinquina del Miglior Cortometraggio. Il film della Torrico, storia di ambizioni e desideri che trovano una rivalsa, è stato prodotto dalla bolognese Sayonara Film con Factory Film, che lo ha anche distribuito insieme a Elefant Film.