Roccabianca di Parma, dove è stata ricostruita la casa della famiglia Mortara. Piazza Maggiore, a Bologna, con Palazzo d’Accursio e alcune parti del centro storico. La chiesa di San Barnaba, a Modena.
C’è molta Emilia-Romagna nel nuovo film di Marco Bellocchio, “Rapito”, in concorso in concorso per la Palma d’oro 2023 e che uscirà in sala il 25 maggio distribuito da 01 Distribution.
Del film, che ha avuto il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso l’Emilia-Romagna Film Commission (bando 2022), si è parlato stamani, a Parigi, durante la conferenza stampa di presentazione della 76ª edizione del Festival di Cannes: rappresenta, infatti, uno dei tre titoli italiani (insieme a “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti e “La Chimera” di Alice Rohrwacher) selezionati. Il Festival si svolgerà dal 16 al 27 maggio.
“Non possiamo che essere soddisfatti per questo risultato- commenta Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura e Paesaggio-, che riconosce, ancora una volta, la straordinarietà dell’opera di Bellocchio, caratterizzata da una narrazione innovativa e anticonformista, e da un approccio mai scontato a storie e persone. A questa soddisfazione- prosegue Felicori- si aggiunge anche quella per un’Emilia-Romagna sempre più centrale nella produzione cinematografica italiana, non solo perché i suoi territori accoglienti vengono scelti come set, ma anche per il sostegno economico che questa Regione dà alle produzioni favorendo creatività e sviluppo economico al tempo stesso”.
“Rapito” è incentrato sulla storia di Edgardo Mortara il bambino ebreo che nel 1858 fu strappato alla sua famiglia di origine per essere allevato da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX, suscitando un caso internazionale.