Le cassette dei contatori del gas potrebbero essere utilizzate dai pusher come depositi dove nascondere le dosi di droga da spacciare al minuto. Questa almeno una ipotesi investigativa su cui stanno lavorando i Carabinieri della Stazione di Correggio. Infatti i militari correggesi, l’altro pomeriggio durante lo svolgimento di un servizio perlustrativo, procedevano al controllo e all’identificazione di un gruppo di giovani trovati in una zona isolata.
Considerato che la zona del controllo era piuttosto isolata, alla richiesta dei carabinieri tesa a comprendere se i giovani detenessero illecitamente sostanza stupefacente o armi, gli stessi, mostrandosi collaborativi, riferivano di non detenere nulla dandone anche prova visiva svuotando le proprie tasche ed esibendo il contenuto, dal quale non si rilevava nulla di illecito o anomalo. Terminata l’identificazione, i giovani venivano invitati ad allontanarsi.
I militari effettuavano un successivo ed accurato sopralluogo dell’area circostante e, a circa una quindicina di metri, veniva notata la cassetta in ferro del contatore del gas di un condominio visibilmente forzata. Sopra al contatore del gas vi erano riposti dieci involucri in cellophane contenenti complessivamente oltre 75 grammi di sostanza stupefacente tipo “hashish”, ed un bilancino di precisione. I Carabinieri, pertanto, recuperavano lo stupefacente che veniva sequestrato. Ora la parola alle indagini finalizzate all’identificazione del pusher chiamato a rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.
Dopo le piante dei parchi e le aiuole degli asili, dove nel recente passato i carabinieri reggiani hanno operato alcuni importanti sequestri di droga, ora si affacciano i contatori del gas di private abitazioni che potrebbero, stando alle prime risultanze dei Carabinieri, essere utilizzate dai pusher per nascondere la droga evitando quindi che finisca nelle maglie dei controlli.