Giovedì scorso, 11 maggio, la Corte d’Appello di Bologna ha assolto con formula piena CPL CONCORDIA da ogni addebito amministrativo conseguente alle accuse di corruzione inerenti alle opere di metanizzazione dell’isola di Ischia formulate nei confronti di alcuni suoi ex vertici. Il dispositivo della sentenza “dichiara l’insussistenza dell’illecito amministrativo contestato alla cooperativa perché il fatto non sussiste”. Lo rende noto la stessa cooperativa.
CPL CONCORDIA, imputata dal 2015 per la responsabilità amministrativa di cui al D. Lgs 231/01, è stata assolta con formula piena anche nell’ultimo processo ancora pendente. La Cooperativa esce quindi senza alcuna condanna da tutti i procedimenti penali in cui era stata coinvolta a seguito delle vicende che tanta eco ebbero in passato.
Nei lunghi anni di durata dell’iter processuale seguito alle indagini relative alla metanizzazione di Ischia, i danni subiti da CPL CONCORDIA in termini di calo del fatturato, fuoriuscita di personale e perdita di reputazione sono stati ingenti.
Solo l’impegno costante e convinto degli Amministratori, dei Soci e dei dipendenti, la vicinanza di Legacoop e la collaborazione del Ceto Bancario, oltre all’attività dei difensori legali, a cui va il ringraziamento di tutta l’azienda, hanno consentito alla Cooperativa di superare i momenti più difficili, recuperare il proprio ruolo nel mercato e, già da diversi anni, ricominciare a consuntivare bilanci in utile. Aggiunge la nota.
“È stato un percorso lungo e complicato”, ha dichiarato il Presidente di CPL CONCORDIA Paolo Barbieri, “ma ora che il confidato esito giudiziario è stato raggiunto, e con la consapevolezza data dai risultati ottenuti in termini di fatturato e occupazione, la Cooperativa si proietta verso un ruolo sempre più da protagonista nello sviluppo della transizione energetica in Italia.