“La salvaguardia del sito produttivo e di ogni posto di lavoro sono punti fermi, lo ricordiamo ancora una volta all’azienda. Inoltre, quella di Saga Coffee non è una vertenza locale. Il tema delle delocalizzazioni oggi riguarda Gaggio Montano ma domani può colpire ovunque nel nostro Paese e in Europa, come peraltro è già avvenuto in passato. Per questo abbiamo portato la vertenza dell’azienda nell’Appennino bolognese all’attenzione della Commissione europea, nell’incontro che ho avuto a Bruxelles con il commissario all’Occupazione, Nicolas Schmit, così come l’assessore Colla sta tenendo quotidianamente rapporti con i ministeri competenti, informati di quanto sta accadendo. Il ministro del Lavoro, Orlando, che ho sentito, mi ha detto che verrà qui a Gaggio Montano. Ogni operazione o decisione che prenderemo sarà anche condivisa e certificata dal Governo”.
Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che questa mattina ha incontrato a Gaggio Montano (Bo), le lavoratrici, i lavoratori e i sindacati che da giorni stanno presidiando l’azienda, dopo la decisione presa dal Gruppo Evoca di andarsene spostando la produzione. La chiusura metterebbe a rischio 220 addetti, in maggioranza donne. Bonaccini era insieme all’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, e ai sindaci del territorio, a partire da Matteo Lepore, sindaco della Città Metropolitana di Bologna.
“A dieci giorni dall’annuncio dell’azienda, a mente fredda, la nostra indignazione è ancora più forte. Riteniamo la decisione inaccettabile e su questo non abbiamo cambiato idea”, ha sottolineato Bonaccini.
L’incontro coi lavoratori e i sindacati avviene a pochi giorni dall’appuntamento di martedì 23 novembre in Regione, a Bologna, quando l’Azienda dovrà presentare al Tavolo di salvaguardia occupazionale aperto subito dalla Regione stessa un percorso di re-industrializzazione.
“La Regione vigilerà attentamente- ha affermato Bonaccini-. Qualunque soluzione venga prospettata dovrà rispettare alcuni punti imprescindibili: la continuità produttiva dell’attuale sito industriale, punto di riferimento cruciale per questo territorio, e la salvaguardia occupazionale. Nessun lavoratore sarà lasciato indietro, qualsiasi piano deve contenere una risposta per tutti. Dobbiamo essere consapevoli che un posto di lavoro perso in montagna ne vale dieci in pianura. Infine, saremo inflessibili su serietà e progettualità futura delle proposte, che dovranno essere solide dal punto di vista industriale. Siamo convinti che ci siano tutte le condizioni per un rilancio serio, di fronte al quale la Regione farà in pieno la sua parte per garantire il sostegno necessario, sulla base delle leve di cui dispone. Lo ripeto- ha chiuso il presidente-a tutela del lavoro e del sito produttivo, che qui devono rimanere”.