“Il settore dei trasporti sta attraversando un momento di grande difficoltà perché alle già preesistenti criticità si sono aggiunti gli effetti nefasti di questa lunga pandemia. Il trasporto aereo dell’Emilia Romagna, in particolare, soffre ancora di più considerate le numerose aziende in crisi o già in liquidazione in regione. Senza immediati interventi di sistema da parte del governo o dalla Regione i costi sociali ed economici saranno insostenibili”.
È questo l’allarme lanciato da Aldo Cosenza, segretario regionale della Fit-Cisl Emilia-Romagna, che spiega: “Parliamo di un settore, il trasporto aereo, che complessivamente impiega solo a Bologna circa 1300 lavoratori che appartengono a diverse aziende: ADB (gestore), FFM: Handler (appartenente al gruppo Adb) dedicato al cargo (Fast Freight Marconi), ARE: Handler che nella sede di Bologna gestisce una delle biglietterie, GH Bologna, Aviation Services, Aviapartner, Avia: Handlers che appartengono a reti nazionali o internazionali.
“Bisogna mettere in campo sforzi e risorse per non disperdere le competenze di questi dipendenti, visto che posseggono una formazione specifica molto tecnica e molto ampia e un numero elevatissimo di abilitazioni tale da rendere molto preziosa e difficilmente sostituibile la loro professionalità”, spiega Cosenza.
“Con l’assessore regionale ai trasporti Corsini ci siamo incontrati già due volte, ed è questo certamente un buon segnale, tuttavia il tempo passa e l’urgenza rischia di diventare emergenza. Questa settimana – continua il sindacalista – la Fit-Cisl ER, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori del settore, metterà in campo una serie di iniziative indirizzate a informare e sensibilizzare i livelli istituzionali, gli stakeholder e l’opinione pubblica sulla necessità di rilanciare il settore”. Attendiamo – conclude Cosenza –una convocazione urgente dalla Regione e dalla Città metropolitana per affrontare e finalmente rilanciare il trasporto aero regionale. Nel contempo confido in un intervento decisivo e risolutivo del Governo affinché i livelli occupazionali e il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori siano salvaguardati”.